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ERA IL 13 OTTOBRE 1856




Un giorno giunse a San Marco un ordine del re delle Due Sicilie perché fosse acquistato un libro. Il titolo era: "Navigazione dal Rio della Plata al Perù"
Credo che gli amministratori dell'epoca si fossero chiesti a cosa servisse un libro riguardante le lontanissime coste dell'America del Sud, ma visto che il re Ferdinando si era "benignamente degnato" di emanare un ordine, per quanto incomprensibile, obbedirono, impegnando la somma dovuta.
Era il 13 ottobre del 1856.
Certamente sua maestà non avrebbe potuto immaginare che un giorno, grazie ad Internet, tutti avrebbero saputo tutto di tutti e che quell'acquisto sarebbe finito per diventare fonte postuma di innumerevoli informazioni, non tanto per i suoi contenuti, quanto per le connessioni che si sarebbero generate da un piccolo paese dell'entroterra cosentino (mi riferisco a San Marco Argentano) con la regia marina borbonica, con i suoi regnanti, con l'imperatore del Brasile, con un comandante di vascello rispondente al nome di Eugenio Rodriguez, con il matrimonio della principessa Teresa di Borbone, e ... addirittura con l'isola di Sant'Elena e, perchè no, pure con la casa in cui alloggiò Napoleone durante il suo esilio!
Roba da non credere: San Marco Argentano collegata a tutto questo po' po' di fatti e intrighi internazionali a seguito dell'acquisto di un volume! anzi due, perchè nel 1859 il comune acquistò anche il secondo.
Dove si trovano oggi questi due preziosi testi corredati di mappe e litografie, editi dalle reali stamperie di Napoli nel lontano 1854, introvabili, o quasi, sul mercato antiquario? Forse in qualche casa privata, se non sono stati buttati o bruciati.
Ma torniamo agli intrecci storici e culturali che fanno da trama alla storia di oggi.

Intanto diciamo chi era l'autore di questi due volumi.
Era un ufficiale della regia marina nato in Sicilia, di nome Eugenio Rodriguez, al quale nel 1843 era stato affidato un incarico importantissimo: scortare con la sua flotta nientemeno che la sorella di Ferdinando II, diretta in Brasile, dopo aver sposato per procura l'imperatore don Pedro II de Alcantara.
Siamo riusciti a "pescare nella rete" un altro diario di viaggio del comandante Rodiguez, riguardante le varie tappe dell'ultimo viaggio della fregata Urania (nella foto a lato, l'altra è la fregata Amalia) verso il Brasile. In una di queste tappe è riportato anche lo sbarco a Sant'Elena dove Napoleone fu esiliato, con disegni dei luoghi e le dediche di due visitatori.

In questa nostra navigazione in rete abbiamo incontrato tantissime notizie grazie a questo acquisto, apparentemente inspiegabile.
Ma una spiegazione c'è, forse a quel tempo ignorata dai nostri concittadini e amministratori, ed è legata ad un preciso disegno politico dell'imperatore del Brasile. La fine annunciata dello schiavismo e quindi dell'importazione di manodopera dall'Africa rendeva necessarie nuove fonti di approvvigionamento di forza lavoro: l'idea di favorire l'immigrazione dall'Europa attraverso contatti diplomatici si concretizzò con il matrimonio della sorella del re delle due Sicilie.
L'idea di trarre profitto da un matrimonio dovette attraversare le menti di entrambi i regnanti, sia di dom Pedro in Brasile che di don Ferdinando a Napoli. E sė, perchè certamente anche il nostro re vedeva in questo matrimonio l'occasione per liberarsi di tanti soggetti indesiderati: chi recluso nelle patrie galere, chi brigante per vocazione, chi aspirante a nuovi lidi politici. Perchè il matrimonio andasse in porto (ma tu guarda come le parole a volte siano presaghe!) pensò anche di abbellire le fattezze della sorella -a quel tempo photoshop era sconosciuto- inviando il ritratto di una bella cortigiana. Si dice che dom Pedro al momento dello sbarco dell'imperatrice con il suo seguito, non conoscendola se non da un ritratto, fosse rimasto in speranzosa attesa fino alla discesa dalla nave dell'ultima dama del corteo.

Dopo alcuni anni le pubblicazioni di Eugenio Rodriguez sui resoconti dei suoi viaggi sarebbero tornate utili per far conoscere quei luoghi lontani ai regnicoli dell'epoca, soprattutto agli abitanti delle zone più interne, e perchè si creassero tutte le condizioni favorevoli ad una emigrazione di massa verso il Brasile (consolati, agenzie di viaggio, vie di comunicazioni, trasporti, ecc.)
La fine della monarchia borbonica non impedì che il disegno di Pedro II avesse un seguito; le emigrazioni inziarono, infatti, sotto il nuovo governo sabaudo qualche decennio più tardi e continuarono anche dopo la caduta e l'esilio dei regnanti brasiliani nel 1889.
Insomma quello che all'apparenza potrebbe sembrare un favore del re al suo fidato capitano di fregata Eugenio Rodriguez, cioè la vendita delle sue pubblicazioni ai comuni del regno, o in subordine la diffusione di libri delle reali stamperie di Napoli, in realtà era l'avvio di un fenomeno di portata mondiale che doveva trasformare il trasporto forzato di esseri umani dall'Africa verso le nuove terre, in una migrazione volontaria e di massa di Italiani verso il Paese di Bengodi.

Ritorniamo a quei tempi con la storia e con l'immaginazione, quando i nostri amministratori avevano frequentazioni periodiche con la capitale, Napoli, e con la Sicilia, quando la gran parte di loro commerciava una delle sete più pregiate, quando i fermenti politici si facevano sentire provocando timori o speranze, quando si sperava in un'estensione di strade, di ferrovie, quando Rodriguez descriveva sia le terre nuove che quelle europee industrializzate e ricche, quando gli amministratori, frequentatori del circolo dei nobili, disputavano di industrializzazione, analfabetismo, vendita di prodotti agricoli, e magari riflettevano sul futuro dei vari "muli" e delle loro madri che diventavano vecchie e importune, beh, allora quel volume all'apparenza così inutile diventava fonte di suggestioni, di idee, di voglia di cambiare quel piccolo mondo paesano.
Mi viene a mente qualcosa a noi molto vicino, e cioè una frase attribuita ad Alcide De Gasperi, " Imparate una lingua e andate all'estero", rivolta ai disoccupati italiani all'indomani della seconda guerra mondiale. Anche allora la richiesta di manodopera a basso costo veniva presentata come un'occasione culturale. Come oggi.
Se, poi, il nostro pensiero va a quei poveri disgraziati che attraversando il Mediterraneo finiscono a mare, posso assicurarvi che anche il nostro capitano Rodriguez descrive nel suo libro un analogo turbamento a proposito di uno sconosciuto che, annaspando tra le onde, trova mani amorevoli che lo sottraggono alla morte, portandolo sano e salvo verso le sospirate rive.
Certo che fa un certo effetto scoprire che, grazie alla rete, l'acquisto di questo libro ha fatto entrare il nostro piccolo comune e i suoi abitanti in una storia che supera gli stretti confini posti decine di secoli prima dal padre fondatore della nostra storia, Roberto il Guiscardo. Che Dio ce lo conservi.



San Marco Argentano 13 ottobre 2017

Paolo Chiaselotti

Per saperne di più sulla storia dell'emigrazione Emigrazione nell'Ottocento e Emigrazione in Brasile

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