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LA STRADA DELLA DISCORDIA.



Il 20 giugno del 1870 i consiglieri comunali di San Marco Argentano per poco non giunsero alle mani nel corso di un'accesa discussione sul percorso che avrebbe dovuto seguire la strada di collegamento del paese con la cosiddetta consolare.
Non era cosa da poco, considerando l'importanza che essa aveva ai fini dello sviluppo delle zone interessate all'attraversamento. I proprietari dei terreni limitrofi a quell'importante asse viario avrebbero tratto un grosso beneficio nel trasporto dei prodotti agricoli, non solo nel territorio comunale, ma soprattutto verso i tanti comuni della provincia, capoluogo compreso.
C'era, in aggiunta a questo indubbio vantaggio, il fatto che erano iniziati da Castrovillari i lavori di costruzione della ferrovia che di là a qualche anno avrebbero interessato anche San Marco Argentano. Forse allora non si parlava ancora di stazione ferroviaria, ma due erano le ipotesi di una sua possibile ubicazione: prima del traforo obbligatorio della collina di Maiolungo o dopo l'uscita della galleria. Cioè dove di fatto fu poi costruita oppure nella zona compresa tra Ferramonti e Mongrassano.
I sostenitori dei due tracciati stradali, cioè quello passante dalla Matina e quello che prevedeva il percorso più accidentato attraversando Manca Castagna, probabilmente non si ponevano tanto il problema del raggiungimento di un tratto ferroviario ancora di là da venire, quanto l'attraversamento dell'arteria per i propri terreni.
Quali fossero le prospettive che il comune aveva riguardo la viabilità lo possiamo leggere in una delibera di giunta del 7 ottobre 1867, in cui sono elencate le strade esistenti e i tratti che si vorrebbero estendere.
Si tratta di una risposta ad una richiesta del Governo, che tramite i Prefetti voleva conoscere lo stato della viabilità di ciascun comune. Nel documento sono specificate alcune caratteristiche di tali strade, nonché i vantaggi economici che esse comportavano o avrebbero comportato in caso di varianti. Denominazione della strada, punto d'inizio, lunghezza, larghezza, ponti, strade extracomunali con cui si incrociano, sono alcune delle voci indicate nel prospetto stradale, ma alla voce villaggi e principali località che la via attraversa troviamo l'indicazione dei vantaggi del percorso, come attraversamento della Matina, in cui si svolge il principale mercato della provincia, o di altre località in cui sono presenti masserie, proprietà prediali, mulini ecc.
Il documento della giunta municipale è importante per capire quali fossero stati fino ad allora gli interessi e le economie principali del comune.
La prima strada che troviamo in elenco è il tronco della Nazionale che transita per il paese e porta ad esso la ricchezza. È lunga dodici chilometri, dal crocicchio di Mongrassano fino ai confini di Roggiano in località Fraccicco, e attraversa il ponte sul Fullone presso la località Matina. È identificabile con la strada Ped'a Silica sottostante il paese che da Varco Bufalo si inoltrava a Valle Sala-Scarniglia fino a giungere alla predetta contrada Fraccicco.
Un'altra importante arteria era la cosiddetta strada postale, alquanto stretta e tortuosa, anch'essa di dodici chilometri, che partiva dalla Matina, attraversava il primo tratto del cosiddetto Corso, la Fabbrica, inoltrandosi poi verso Ghiandaro per dirigersi a Marinello da dove si raggiungeva la Consolare a Posteraro.
C'era, poi, la strada carrese del Vallo, lunga dieci chilometri, anch'essa con origine alla Matina e destinazione Casello, dove si congiungeva con la strada di Tarsia, San Lorenzo, Spezzano. Era abbastanza ampia per l'epoca, circa sei metri, e priva di difficili attraversamenti, tranne un ponte sul vallone Tesauro ai confini con Roggiano. La sua funzione principale era il trasporto dei cereali, al pari di un'altra, più breve e più interna, detta dell'Azzoppaturo che da San Marco, attraversando il Fullone e il vallone Riniglio, arrivava a Pietrabianca. Era lunga solo due chilometri e larga due metri.
Vi era poi la strada per San Lauro che congiungeva il paese con il territorio di Fagnano e da questo le cosiddette Marine di Ponente. Entrambe queste due ultime strade passavano per il Mulino cosiddetto di mezzo.

La viabilità esistente intorno agli anni Sessanta-Settanta dell'Ottocento era, come si vede, alquanto precaria, ma soprattutto rivelava un'economia che, nonostante l'eversione della feudalità, di fatto era rimasta ancora feudale, con famiglie, quasi tutte imparentate, proprietarie o concessionarie a vita di estesi territori, e piccoli o medi assegnatari di quote demaniali, molte delle quali finivano nelle mani dei grandi proprietari in seguito dell'abbandono dei legittimi livellari per morosità, malattie, decessi, e dagli anni Settanta in poi per l'emigrazione nel sud America.
Al di là della scelta del tracciato, la quale in ogni caso aveva la sua importanza in termini di fattibilità, costi e vantaggi, due anni più tardi, quando gli animi si furono calmati, fu lo stesso consiglio comunale a spiegare quali fossero le condizioni economiche del paese in una delibera con cui chiedeva al Prefetto una dilazione del pagamento del debito contratto con lo Stato per l'esecuzione dell'opera.
... opera di cotanto interesse pel Commercio e pel miglioramento della popolazione finora segregata dalla vita commerciale, in guisa che .. si vengano a sentire i benefici effetti della viabilità, di cui sventuratamente si è sempre difettato, ma sarà di sollievo pel popolo, onde sollevarlo dall'inerzia e dalla miseria, cui soggiace per mancanza di lavoro = Considerando che la costruzione di una tale strada non solo arreca vantaggio all'importazione ed esportazione dei prodotti, dacché essa ha due obbiettivi, la ferrovia e la consolare, ma mette altresì in comunicazione quasi maggior parte dei paesi albanesi, i quali verrebbero così ad usufruire di un bene, che loro recherebbe civiltà e ricchezza.
La scelta cadde sul percorso che tutt'oggi collega il centro urbano con Matina e Cimino, al quale si aggiunsero i tratti stradali per lo scalo e per Ferramonti. Il costo dell'opera a carico del Comune fu di cinque milioni di lire estinto in sei rate uguali di sei anni dal 1873 al 1878. Perché si scelse una soluzione anzicché l'altra è espresso chiaramente dal consigliere Giacomo Campolongo: l'altro progetto non è attuabile perché seguirebbe burroni e dirupi.
Viene spontaneo chiederci: ma l'altra ipotesi, cioè quella di una strada che raggiungeva Ghiandaro attraversando Testoli era attuabile o no?
Coloro che avevano proposto una discesa meno ripida, cioè partendo dal centro urbano fino a raggiungere il Medichicchio tenevano conto di una strada che ancora non era stata costruita ma in futuro lo sarebbe stata. Si trattava della cosiddetta strada militare, prevista da anni ma fino ad allora mai avviata. Sarà costruita a fine Ottocento e inaugurata alcuni anni più tardi, diventando di fatto la via di accesso al paese.
Coloro che invece prevedevano di partire da Riforma e Cuponi per raggiungere Testoli tenevano in conto un antico e impervio percorso attraverso il quale si raggiungeva, passando per Valentoni, la contrada Porcagresta. Un percorso tuttora esistente, molto scosceso, ma un tempo usato soprattutto per raggiungere la Val di Crati e in particolare Bisignano e la fiera di Suverano che vi si svolgeva. Insomma roba da animali da soma!
I propositi dell'una e dell'altra parte non erano del tutto disinteressati, ma fortunatamente prevalse quella soluzione che avrebbe consentito di raggiungere i due principali obiettivi: lo scalo ferroviario e la consolare, o nazionale come sarà successivamente chiamata.
Chiederci oggi perché vi fossero così tante difficoltà per scendere da questo o quel lato del paese equivale a darci una spiegazione sulla scelta degli insediamenti in un dato periodo storico: l'arroccamento su alture irraggiungibili, se non a piedi o a cavallo, perché prive di accessi di sorta se non di un sentiero, era l'unico modo certo per difendersi dalle invasioni. Un po' come fa l'animale che riesce a sfuggire all'attacco di un predatore, arrampicandosi fino al punto più alto di un albero: il suo primo problema è salvarsi, scendere sarà quello successivo.

Vedi anche
Elenco strade 1867     -     Delibere varie su strade


San Marco Argentano 20.6.2021

Paolo Chiaselotti



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