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L'ANTISTORIA


Caro Marco ti scrivo ...

San Marco di da Codex Purpureus Rossanensis Caro Marco,
come vedi ho tirato fuori una tua vecchia foto dal Codex Purpureus Rossanensis, mentre ti eri messo appena a scrivere, almeno così mi pare di capire. Ho scelto questa foto scattata a Rossano giusto per far capire che qui ti conoscevamo ancora prima che arrivassero i Normanni, e anche perché c'è Sofia, bravissima donna, che ti ha dato una mano a comporre quel capolavoro di sintesi.
Sai che non l'ho trovata da nessun'altra parte una donna assieme a santo Marco. Il leone, sì, sempre, ma una donna mai. Secondo me, qui eravamo più avanti e anche il fatto che noi avessimo una leonessa e non un leone, è roba da studiarci su. Puoi darmi un aiutino ...?
A proposito di mano, in molti mi hanno chiesto se tu fossi mancino. Macché! avevo postato la tua foto alla rovescia. Non te la prendere, so bene che ti ho combinato un piccolo guaio, ma oggi nessuno crede più al diavolo ... Ehi! quando si dice che parli di lui e spuntano le corna! volevo chiederti se sai il motivo per cui nello stemma collocato sulla tua fontana, sotto la leonessa col Vangelo e la penna c'è la grossa testa di un essere cornuto. L'ho chiesto a vari studiosi ma non ne sanno nulla.
Questo perché qui le cose sono molto cambiate: se non parli del Guiscardo, nessuno ti ascolta. E anch'io mi son dovuto adeguare, con l'unica differenza che ne parlo male, nel senso che mi sono andato a cercare episodi della sua vita che non gli fanno molto onore. Qui, se per caso dici a qualcuno la verità, cioè che Roberto è morto cacando, ti tolgono la cittadinanza, eppure un profluvio ventris può venire a tutti, e te ne vai all'altro mondo come è capitato a lui. Chissà cosa avrà mangiato, o cosa gli avran dato da mangiare, a Cefalonia! Non per far pettegolezzi, come Orderico, ma la Sichelgaita non me la racconta giusta: lo sai che lo ha fatto eviscerare e ripulire per bene delle interiora, appena arrivata ad Otranto? No?! Sì, ha lasciato tutto là, sepolto sotto terra, e si è portata il marito vuoto a Venosa, nella tomba di famiglia.
Lasciamo stare, che non voglio immischiarti in queste brutte cose. Sai quanto ti rispetto.

Il fatto che io non sia credente non vuol dire che non credo in te e in quello che scrivi. Ad esempio, prendiamo la foto di apertura, dicono che non saresti tu nel secolo VI, ma in una foto di cinque secoli dopo, al tempo dei Normanni. Io non voglio crederci e anche i dubbi che tu sia veramente esistito io non ce li ho affatto: figurati se uno scriveva un Vangelo di quella portata e non ci metteva il proprio nome! Oggi tutti scrivono e nessuno legge, ma ci tengono a far sapere chi sono. Anch'io sono tra questi, ma almeno lo ammetto, gli altri, per dirla come te, alla veneta, i xe tutti gran dottori!

Questa volta ti volevo parlare di un fatto molto attuale: tra giorni arriverà il nuovo vescovo. Viene da Aversa, anch'essa fondata dai Normanni, ma non l'hanno fatto apposta, è un puro caso.
Si chiama Stefano, come il protomartire. Immagina tu, qui da noi, che ci vantiamo di aver avuto i primi martiri in assoluto. Ad ogni modo è citato anche il tuo Vangelo, al capitolo terzo, quando parli degli apostoli mandati a predicare.
Mi sembra una gran brava persona, come del resto coloro che lo hanno preceduto. L'ho capito dallo stemma e dal motto: si tratta di uno che si prodiga fino al sacrificio di sé per gli altri, cosa di cui oggi c'è un gran bisogno, eppoi, scusa la banalità, te lo immagini se avesse messo, per essere moderno, due che correvano per vedere chi arrivava primo.

Non vorrei rattristarti, ma qui le cose non vanno per nulla bene. Non mi riferisco alla tua città, dove almeno un pezzo di strada è stato riparato, compresa la piazza dove ci sono la tua chiesa e la tua fontana (l'atto di trasferimento a Sykelgaita non è stato ancora trovato), ma nel mondo: i poveri disgraziati aumentano, anche se ce la mettono tutta.
Non vado oltre, perchè, dati i miei precedenti, potresti pensare che voglio buttarla in politica. Non è così, la butto, se mai, sull'antica saggezza dei sammarchesi che dicono che l' "abbuttu nun crida allu dijunu", che almeno la capiscono tutti e lascia le cose come stanno.

Chiudo perché so che ci hai da fare, però prima voglio informarti dell'ultima scoperta antistorica che ho fatto. Ti ricordi quel 'Godoino' primo vescovo di Argentano? Ho trovato su un libro 1 che un certo Godino fu vescovo di Oria, ma soprattutto -e qui viene il bello- che fu abate di San Lorenzo di Aversa!! Esatto, hai sentito bene, la città da cui proviene il nostro vescovo, e la cosa sorprendente è che la chiesa di San Lorenzo, come la tua chiesa qui a San Marco, era fuori le mura. Hai capito le coincidenze?!
Spero che quel Godoinus Argentanae Urbis non sia il Godinus Orietanae Urbis,2 mi dispiacerebbe se ne nascesse un incidente diplomatico.
Tu ne sai qualcosa?

Dopo che l'hai letta, questa pagina, buttala via. Non vorrei che qualcuno, trovandola, la prendesse sul serio. Scrivo solo per strapparti un sorriso, e una lacrima.


San Marco Argentano, 13 febbraio 2023

Paolo Chiaselotti


1 "San Pietro in Bevagna, nella storia e nella tradizione", Giovanni Lunardi - Bianca Tragni, 1993, Regione Puglia - Centro Regionale Servizi Educativi e Culturali - Manduria , pag.22 (... nel 1095, per una inattesa decisione del vescovo di Oria, Godino). Vedi anche Cronotassi vescovi di Oria: Godino (1085-1098)

2Questo il testo riportato nell' Analecta Bollandiana BIBL. ACAD. ET CIVIT. GANDAV. - EX COD. N° 289. 189:
Sexta quoque feria Arnulphus, civitatis Vetuntinae Episcopus, ad salutandum sacrum corpus venerabiliter cum suis peccatis Dominum ejusque confessorem Nicolaum. Ipsa vero die supramemoratus Barrensis archiepiscopus cum Godoino, Argentanae urbis archiepiscopus, et Leone, Cupersanensi antistite, et aliis tribus episcopis atque cum omni clero et populo nudis pedibus accessit et debita reverentia sancto pontefici Nicolao satisfecit.
È strano che assieme a vescovi della zona -Arnolfo da Bitonto e Leone da Conversano- ci fosse un vescovo di San Marco. Leggendo attentamente le parole Orietanae e Argentanae si vede chiaramente che esse si differenziano in due, tre lettere (O, I - A, G, N), facilmente confondibili. Un errore (ammesso che ci fosse) difficilmente potrebbe essere stato commesso dal compilatore della memoria dell'epoca, Niceforo da Bari, quanto, piuttosto, potrebbe trattarsi di un'errata lettura del documento originale. Stranamente la similitudine dei nomi dei vescovi, Godino e Godoino, unitamente alla provenienza Orietana e Argentana, ricorda il testo di una stessa epigrafe romana riguardante ora un populus Salernitanus e poi un populus Argentanus.
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