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L'ANTISTORIA

DOVE NACQUE MARCO BOEMONDO?

Miniatura medievale XIII secolo con scena di donna partoriente https://www.storicang.it/

Miniatura medievale XIII secolo con scena di donna partoriente da https://www.storicang.it/


Siamo sicuri che Marco Boemondo, il figlio di Roberto il Guiscardo, nacque a San Marco Argentano?

Secondo lo storico Goffredo Malaterra, Roberto il Guiscardo, dal momento in cui mise piede a San Marco, fino alla morte del fratello maggiore Umfredo, avvenuta nel 1057, risiedeva a San Marco. Boemondo nacque, dunque, in questo arco di tempo, ma non avendo alcun documento che ci assicuri che egli nacque a San Marco, non possiamo escludere che la madre Alberada di Buonalbergo possa averlo messo al mondo altrove. Prima di Boemondo era nata Emma e neppure di lei sappiamo nulla.

Da Amato di Montecassino o, per essere precisi, dal suo anonimo interprete francese che tradusse l'opera del monaco cassinese qualche secolo dopo, risulta che il matrimonio con Alberada avvenne dopo il rapimento e riscatto del signore di Bisignano Pietro di Tira. Dalla stessa fonte apprendiamo che, ottenuto il riscatto, il Guiscardo affida al cognato Riccardo Drengot il compito di edificargli la casa a San Marco e, quindi, si reca dal fratello Umfredo in Puglia.
Qui conosce Gerardo di Buonalbergo che, venuto a conoscenza del sequestro del signore di Bisignano, si complimenta con Roberto, gli darà quell'appellativo Viscart, astuto, che diventerà il suo secondo nome e, soprattutto, gli propone di sposare sua zia Alberada, sorella di Ubberto conte di Ariano. Quando?
Stando alla narrazione di Amato di Montecassino, la prima volta che Roberto venne in Calabria fu per volontà dell'altro fratello maggiore, Drogone, conte di Puglia e Calabria che gli affidò l'intera regione. Drogone morirà nell'agosto del 1051 e a lui subentrò Umfredo. Di conseguenza la proposta di matrimonio con Alberada avvenne dopo questa data, nello stesso anno 1851 o nel 1852.
Considerando che ancora non si era combattuta la battaglia di Civitate del 18 giugno 1053, dobbiamo ragionevolmente ritenere che il matrimonio avvenne nel periodo compreso entro gli anni agosto 1051 - giugno 1053 e che, quindi, Roberto e Alberada si trovassero a San Marco nella loro casa, quella verosimilmente di cui si era occupato Riccardo Drengot.
Emma, la prima figlia, nacque intorno agli anni 1052, 1053 e Marco uno o due anni dopo. Entrambi dovettero nascere a San Marco, sia perché non risulta da nessuna parte che Roberto abbia lasciato la moglie incinta in uno dei due possibili luoghi che potevano ospitarla: nè a Buonalbergo, dove mancava la figura femminile familiare, indispensabile in una simile circostanza, e nè presso Umfredo che si era dimostrato restio a quell'unione.
Non solo, ma San Marco era il luogo da cui Roberto partiva per agire impunemente sui territori circostanti e non un luogo in cui fosse minimamente assediato o soggetto ad insidie, anzi, San Marco era il luogo più sicuro e più lontano da azioni violente di qualsiasi genere. Con un'immagine suggestiva, non lontana dalla realtà, si può affermare che San Marco era la tana del lupo, là dove i 'cuccioli' potevano nascere e crescere in completa sicurezza.
Da ciò io deduco che sia Emma che Marco Boemondo nacquero certamente a San Marco.

Il secondo interrogativo, molto più intrigante del primo, riguarda il luogo in cui nacquero a San Marco, il che equivale a chiedersi dove fosse l'abitazione di Alberada. È impossibile dare una risposta, se non partendo dal presupposto che lei e Roberto abitassero nella stessa casa, visto che non abbiamo notizie di una dimora di Alberada diversa da quella del marito, pur essendo possibile, considerate le frequenti scorribande di Roberto e, perché no, considerando anche legittime preoccupazioni sull'incolumità di persone estranee a fatti d'armi. Non ho, tuttavia, una competenza tale da poter affermare come si svolgesse la vita familiare di un avventuriero dello stampo di Roberto, per cui parto dal presupposto che convivessero in unica e comune dimora.

Al di là dell'opinione che ognuno di noi può essersi fatto sulla datazione di quartieri ed edifici storici di San Marco, io, nel cercare di stabilire approssimativamente in quale luogo di San Marco possano aver scelto la propria dimora Roberto e Alberada e, di conseguenza, dove possano essere nati i loro figli Emma e Boemondo, mi affido a quanto afferma lo storico Goffredo Malaterra e a quanto ho ricavato dalla lettura di un documento delle carte latine di Alessandro Pratesi.
Il Malaterra nel riportare la notizia della morte del conte Umfredo, avvenuta nel 1057, dice che Roberto apprese la notizia quando si trovava presso San Marco (apud Sanctum Marcum morabatur). Poiché non dice che si trovava in castro Sancti Marci o in castello Sancti Marci, ovvero all'interno di luoghi presidiati che egli aveva iniziato a costruire al suo arrivo da Scribla, e neppure in civitate, deduco che quell' apud vada interpretato come prossimità dell'abitato vero e proprio.
Anche se può apparire un piccolo cavillo grammaticale, la differenza tra 'apud' e 'in' è sostanziale. Molti anni dopo i fatti di cui ci stiamo occupando, ovvero, quindici anni dopo la morte di Roberto, un documento datato 1100, facente parte della raccolta delle Carte Latine, ci dice che cosa ci fosse 'presso', ovvero a confine di San Marco. Il documento parla di due chiese limitrofe alla città: la chiesa di San Nicola (non ancora cattedrale) e la chiesa di Santo Stefano (in seguito San Francesco di Paola). Esse si trovavano, infatti, come è scritto nel documento, iuxta civitatem Sancti Marci, dove quel iuxta non significa dentro, ma a confine, unite, ai margini, ma non all'interno della civitas.
Si vuole -questa volta per tradizione- che il 'palazzo' del Guiscardo fosse là dove ora sorge l'episcopio e, dunque dove nel 1100 esisteva la chiesa di San Nicola. Per inciso, nessuno ha detto o scritto che Boemondo fosse nato nella torre! tanto che una simile affermazione farebbe ridere anche i più 'esagitati' sostenitori di una torre costruita, appartenuta e utilizzata dal Guiscardo!

In conclusione credo che ci siano molti elementi a favore di una nascita in una dimora collocata a margine del castrum, anche per motivi pratici, tra i quali la compresenza di cavalieri, pedoni e sclavi, a difesa del proprio senior, e l'unica ubicazione rispondente alle esigenze di un cavaliere come Roberto doveva essere là dove in seguito sorsero chiesa ed episcopio.

Quale fu, poi, il seguito di questa dimora? Considerando che nel 1058 Roberto ripudiò Alberada per contrarre promessa di matrimonio con Sichelgaita a Salerno e quindi sposarla nello stesso anno a Melfi, come afferma il Malaterra, e considerando che la coppia, nonostante le frequenti partenze di Roberto, ebbe dieci figli in poco più di dieci anni, sarebbe interessante sapere dove andarono ad abitare tutti i protagonisti di questa antistoria. 1

Ci fu chi immaginò che la nuova sposa del Guiscardo, Sichelgaita, avesse deciso di trasferirsi nella torre dove, durante le frequenti assenze del marito, attraverso un lungo camminamento sotterraneo la raggiungeva l'amante, un focoso monaco benedettino dell'abbazia della Matina. Ne uscì un romanzo che contribuì ad accentuare l'interesse per la torre come dimora leggendaria ed esempio di vita medievale, anche se in chiave erotico-sentimentale. 2


San Marco Argentano, 29 agosto 2023

Paolo Chiaselotti
1 Spero di poter trarre dall'argomento una pagina dell'antistoria
2 Tuttora la torre viene presentata come dimora del Guiscardo con una sala del principe e un'altra delle udienze


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