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L'ANTISTORIA

IL DUBBIO


Il Luogo Santo

La chiesa del Luogo Santo

Non avevo mai fatto caso ad un'assenza significativa nella toponomastica cittadina, ovvero di un'indicazione con la dicitura "Martiri Argentanesi".
Alcuni giorni fa, mentre fotografavo per l'ennesima volta la chiesetta dei Martiri, che sorge in un'area chiamata Luogo Santo, l'immagine della Vergine sulla facciata mi ha fatto riflettere sulla mancanza di un cartello riportante il nome della chiesa: chiesa del Luogo santo, chiesa dei Martiri Argentanesi, chiesa di Santa Maria del Luogo Santo, ma qual è il suo vero nome?
Volevo che esso comparisse in primo piano sulla foto e sullo sfondo la chiesa, affinché si sapesse, anche attraverso la mia pagina su San Marco Argentano, dove si trovava esattamente un edificio storico risalente al XVII secolo.
Già in precedenza, avendo notato che su Google Maps l'ubicazione del Luogo Santo era stata posta a monte, coincidente con il Duomo, avevo provveduto a segnalare a Google l'esatta collocazione stradale, cosa che dopo alcuni giorni fu puntualmente fatta.
Partendo da questa banale correzione ho riflettuto sul fatto che a monte, ovvero presso il Duomo, non esisteva un'indicazione delle reliquie dei Martiri Argentanesi all'interno della 'cripta' e tantomeno di una chiesa sottostante con tale nome.
Ero, tuttavia, certo che sulla piazzetta davanti alla chiesetta vi fosse la scritta Chiesa dei Santi Martiri Argentanesi e della quale avevo un lontano ricordo.
L'immagine della Vergine sulla facciata della chiesa mi ha fatto sorgere il dubbio se la definizione di Santa Maria del Luogo Santo, da me citata nella pagina riguardante l'antico quartiere delli Tribulisi con la sua porta, si riferisse a detta chiesetta o, invece, come io ho scritto, all'attuale Santa Maria del Carmelo.
Perché dovrebbe chiamarsi Santa Maria del Luogo Santo e non Luogo Santo o Chiesa dei Martiri Argentanesi, visto che in essa vi sono le loro reliquie?

Il dubbio che si affaccia nella mia mente diventa quasi il sospetto che non si voglia fare esplicito riferimento a Santi sulla cui effettiva esistenza erano sorte da molti anni serie perplessità.
Da dove nasce questo sospetto? Dal fatto che alla mancanza di una chiara indicazione di ubicazione delle reliquie, si accompagna l'inesistenza di una toponomastica e di specifiche indicazioni stradali.
Esiste ancora, se non erro, una via dedicata ai Martiri, ma a tale nome segue una generica specificazione 'del Cristianesimo', che equivale a dire una strada dedicata a tutti i martiri cristiani!
Potrei ancora sbagliarmi, ma mi pare che quando ero ragazzo esistesse anche una via degli Amatisti, che a detta di non so quale storico era il cognome della famiglia dei Martiri, a meno che non si trattasse di un nome diverso della predetta strada.

In una città in cui non mancano certo intitolazioni di strade e piazzette a rappresentanti noti e meno noti della Chiesa, l'assenza del nome di uno qualsiasi dei Martiri Argentanesi, diventa non un dubbio, né un sospetto, ma la certezza che non da oggi, ma da tempo si sia voluta mettere sulla controversa questione dei Martiri Argentanesi una pietra ... tombale.

Come ho già spiegato in altra pagina riguardante l'inesistenza di un cippo dedicatorio risalente all'antica Argentanum, io scindo la fede, che non ha bisogno di prove documentali, dalla storia che invece si basa su di esse. Tuttavia, voglio precisare, le opere e i monumenti che si rifanno a valori di fede religiosa rappresentano in se stessi una storia, ovvero la storia del manufatto in rapporto alla credenza religiosa. Per essere chiari una chiesa sorta in virtù di una devozione ha in sè la storia di detta devozione e non ne può prescindere.
Se al centro della cupola della chiesa di San Marco Evangelista è raffigurato il battesimo dei Martiri impartito da San Marco Evangelista e se, per parlare di un'opera recentissima, al centro della sala consiliare, il pannello bronzeo del maestro Eduardo Bruno raffigura il sacrificio de nostri quattro Santi, è ovvio che il martirio è parte essenziale e imprescindibile dell'opera stessa. *
Da un punto di vista religioso le conclusioni a cui giunse padre Francesco Russo sui Martiri Argentanesi furono oggetto di contestazione da parte del prof. Filippo Burgarella, che aveva ricondotto i nostri Martiri nell'ambito del ben più noto culto dei Santi Quaranta Martiri calabresi e altri, come Benedetto Clausi, hanno fatto un'approfondita disamina critica del contesto storico-documentale dell'operazione 'acclaratoria' di padre Russo.
Tuttavia ciò non toglie che a San Marco esistano le raffigurazioni suddette ed esista un edificio religioso sorto nel XVII secolo per quella credenza e devozione. Qual è il suo nome? Qual è la sua storia?
Al di là della 'storicità' del Martirio e, a quanto mi pare di capire, del mancato riconoscimento della santità, credo che anche una tradizione, fondata o infondata, antica o relativamente recente, diventi una 'storia' -non la storia in quanto ricerca di una verità- e meriti una spiegazione.
Del resto un'operazione verità è già stata fatta con la 'cripta' e con la croce astile, sostituendo ad ipotetiche e, in parte, fantasiose origini, i risultati di un serio intervento di recupero.


San Marco Argentano, 14 agosto 2023

Paolo Chiaselotti

* Nota
1) Il dipinto ottocentesco di Luigi de Nicola raffigurante il battesimo di Dominata e dei figli nella chiesa di San Marco Evangelista non raffigura una verità storica, ma l'origine apostolica su cui la chiesa locale voleva che fosse fondata la presenza episcopale.
2) L'opera del maestro Bruno, dal titolo il Divenire, è in effetti la nascita simbolica di San Marco come centro espansivo di fede cristiana. Avrebbe potuto rappresentare la nascita normanna, ma non avendolo fatto è segno che l'artista ha rivolto la sua visione sull'aspetto per lui principale, quello religioso, tenendo anche conto che l'opera era destinata ad un ambiente laico.
Non è un caso, infatti, che tale aspetto sia oggi rappresentato dalla presenza a San Marco di una Diocesi, le cui basi storiche sono raffigurate nell'opera dell'artista da un'abbazia realmente esistente che funge da cornice all'evento.


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