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L'ANTISTORIA

L'UTILITÀ DELLA TORRE


porta ai piedi del rivellino
Per quanto ne sappia, nell'immaginario collettivo la torre di San Marco non ha mai destato molte curiosità riguardo alla sua funzione, ma sempre e soltanto come fosse fatta, cosa contenesse, chi l'avesse abitata e chi l'avesse costruita.
Alla semplice domanda: perchè fu costruita la torre? la risposta più ovvia è: per controllare il territorio e difendere la città da eventuali attacchi. Ma per verificarne l'efficacia sotto il profilo strategico abbiamo qualche documento su eventuali attacchi subiti da San Marco?

Esistono almeno due testimonianze storiche, una di un assedio l'altra di un'occupazione dell'intero territorio da parte di forze nemiche, ma purtroppo in nessuna delle due viene citata la torre di San Marco, tanto da far sorgere il dubbio, almeno in un caso, che la torre ancora non fosse stata costruita.

Partiamo proprio da questa testimonianza. A parlarne è uno storico dell'Ottocento abbastanza noto e scrupoloso, Michele Amari, 1 , il quale riferisce che Federigo Mosca, conte di Modica, al comando di numerosi Almugaveri, " prese alcune castella e la terra di San Marco; quivi della chiesa de' frati minori fe' un ridotto assai forte; mal conci ne rimandò Rizzardo Chiaramonte e altri baroni venuti con maschio valore contr'esso; i quali non furon punto imitati dagli altri feudatari del regno, scontentissimi del governo angioino. "
Un altro scrittore, Domenico Tomacelli, nella "Storia dei Reami di Napoli e Sicilia, dal 1250 al 1303", aggiunge che "Riccardo di Claremont e Ruggier Sangineto ... non riuscirono a cacciarli né della terra di S. Marco, né delle altre in chè si erano fortificati". 2

Adolfo La Valle, un sacerdote del luogo, nel suo libro "Storia del Convento dei Frati Minori", Officine Tipografiche Gigliotti, Nicastro, 1906, riportando la notizia dell'Amari, aggiunge che gli assalitori non riuscirono, tuttavia, ad espugnare il baluardo della città, la torre, dando quindi per certo che essa esistesse e che, di conseguenza, nella terra di San Marco, occupata interamente dagli Almugaveri di Federico Mosca, un gruppo di intrepidi, fedeli alla causa angioina, si fosse asserragliato nella torre, mantenendo il possesso di quel presidio, anche quando gli aiuti ne uscirono malconci! Un'ipotesi difficile da condividere, ma se fosse vera significherebbe che la funzione difensiva della torre era ... fine a se stessa, o quanto meno presentava qualche problema strategico, visto che la città e il suo territorio erano stati conquistati dal nemico.
Le ipotesi più probabili sono due: la prima che la torre nel 1284 ancora non esistesse (ipotesi che rifiuto per partito preso), oppure che il numero degli invasori e dei loro equipaggiamenti richiedesse un accasermamento ben maggiore di quello che poteva offrire una torre priva di spazi esterni, con accessi e percorsi che impedivano anziché favorire ogni genere di azione militare.

da Google - Historia Regno Bapoli Il secondo episodio che vide San Marco assediata risale al 1459, e vede come protagonista il marchese di Crotone, Antonio Centelles, che ribellatosi al governo di Ferrante I d'Aragona, re di Napoli, attaccò alcune città e tra esse Roggiano e San Marco, rispettivamente baronia e ducato di Luca Sanseverino. A raccontarne l'episodio è Giovanni Battista Carafa nell'Historia del Regno di Napoli, pubblicata nel 1572 3, nel modo seguente: "Dipoi assaliro Rugiano, con molto ardire più presto che con felicità; dove perdero alcuni soldati, e così si ritiraro dal muro, e dal fosso tentaro ancora di pigliare San Marco spinti da alcuni fuorusciti, con dire, che subito si saria ribellato, e dalla moltitudine delle artiglierie foro ributtati."

Prima di commentare l'episodio, vorrei raccomandarvi di leggere la vita di Antonio Ventimiglia Centelles, marchese di Crotone, e la sua guerra 'privata' contro Ferrante d'Aragona, per comprendere perché questo condottiero, che in qualche modo potrebbe ricordare, in audacia e spregiudicatezza, il nostro Guiscardo, si fosse spinto fino a San Marco nel tentativo di sottometterla.

Dove si trovasse questo 'fosso' e dove fossero posizionate tutte le nostre artiglierie sono pagine di storia che entreranno a far parte dell'immaginario collettivo e, spero, delle prossime diatribe sui social. Ma la realtà amara del racconto sta nel fatto che la torre -pur dovendo esistere a quel tempo- non viene menzionata. I motivi possono essere molteplici, ma credo che la sua funzione difensiva non rispondesse alle necessità tattiche che le circostanze richiedevano in quell'occasione.

Concludendo. La storia ci ha lasciato testimonianza di due tentativi di invasione, il primo portato a termine, il secondo respinto. In entrambi i casi la torre, il baluardo per antonomasia della nostra città, non viene citato e, comunque, non servì allo scopo. Se essa fu costruita da Roberto il Guiscardo, come la tradizione vuole, fornita di una via di fuga sotterranea in caso di occupazione nemica, ben sapendo che nessuno avrebbe osato attaccarlo, ma viceversa che egli e tutti i Normanni incutevano terrore ovunque andassero, beh, devo concludere che si tratta di una delle prime opere inutili costruite in Calabria.


San Marco Argentano, 30 marzo 2023

Paolo Chiaselotti

Nella foto in alto un particolare del rivellino con l'apertura scoperta dopo il restauro del 1993

Nota: Nell'appendice alla Cronistoria di Salvatore Cristofaro, il nipote avv. Francesco Cristofaro, in una nota relativa alla torre scrive: "Però, a voler essere sinceri ed imparziali, in un libro antico di pagamenti fiscali 1648, cotesta Torre viene riportata non tra i castelli, ma come una delle 35 torri, alla cui custodia non un presidiario o Castellano era addetto, ma un semplice Caporale (Thom. Aceti 'Annotationibus Barrii' p.67). Perciò non trovo che nessun nuovo conquistatore che dà ordini per fortificare i Castelli del Regno nomina la torre di S. Marco, perché dal lato strategico non ha nessuna importanza."

1 "Guerra del Vespro Siciliano", Firenze, Le Monnier, 1851, pag.220

2 Dal sito https://saprirovinata.wordpress.com/2021/04/02/gli-almugaveri-nelle-nostre-terre/

3 Testo digitalizzato da Google



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