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ACCADDE OGGI - RICORRENZE DI EVENTI ACCADUTI


ERA IL 5 AGOSTO 1809



È l'una di sabato 5 agosto 1809, sindaco di Sammarco è don Filippo Fazzari, la Calabria è sotto il governo francese del re di Napoli Joachim Murat-Jordy, cognato di Napoleone, meglio conosciuto con il nome di Gioacchino Napoleone o Murat. Truppe francesi che si dirigono in Sicilia per strapparla al re di Borbone, altre guarnigioni alla caccia di briganti e sanfedisti filoborbonici, beni ecclesiatici e feudali incamerati nei pubblici demani, istituzione del matrimonio civile e delle registrazioni delle nascite e delle morti presso i comuni, in tutto questo sconvolgimento che aveva interessato anche una piccola cittadina della Provincia Citra come la nostra, in una modesta casa posta sulla strada verso l'arco di S. Marco si udirono i vagiti di una neonata.
La casa era quella di un sartore ultraquarantenne che vi abitava con la moglie e quattro figli. Si chiamava Antonio Martino e ignoriamo quale fosse la sua posizione politica sulle istituzioni civili introdotte col Codice Napoleonico, ma se i nomi hanno una qualche influenza sulle azioni dei loro portatori, ebbene Antonio essendo figlio di un tal Umile, la cui presenza in quei luoghi e precisamente al quartiere della Judeca è documentata fin dal 1754, potrebbe aver accettato di buon grado la presenza e l'invadenza dei nuovi venuti.
La moglie, Maria Stricagnoli, essendo una cucitrice di quel di Cassano, è una prova che quest'uomo, che aveva seguito le orme del padre, non viveva nei ristretti confini di un mestiere appagante e di un luogo sicuro, bensì aveva allargato la cerchia parentale al di fuori del rassicurante mondo dei buoi nostrani.
Abbiamo dimenticato, però, di dire che la neonata fu registrata con il nome di Maria Carmela secondo il nuovo isituto civile, grazie al quale possiamo sapere esattamente dove nacque, cioè il luogo testè detto.
Purtroppo Maria Carmela non ebbe lunga vita e morì dopo tre anni nel 1812. Due anni prima era morta un'altra figlia di Antonio e Maria, Teresa, anche lei di tre anni. Ma al di là delle morti che restano sempre eventi tristi, ciò che torna utile alla nostra storia sono le scrupolose annotazioni nei registri dello stato civile, grazie alle quali sappiamo che nel 1809 la famiglia abitava sulla strada verso l'Arco di S.Marco, nel 1810 al Casaletto e, infine, nel 1812 alla contrada Santo Marco.
Da queste informazioni possiamo stabilire che Antonio Martino figlio di Umile, entrambi sarti, abitava con la propria famiglia in una casa che dal Casalicchio o Casaletto si affaccia sulla strada che porta a Santo Marco, e poichè negli atti di morte di Antonio e della moglie Maria essi abitavano al quartiere della piazza di sopra, possiamo dedurre che la casa era più vicino a quest'ultima che non alla Chiesa.
Grazie a tutte le informazioni che abbiamo potuto ricavare dagli archivi*, oggi sappiamo che due fratelli Martino, il già citato Umile e Michele, diedero origine a due distinti ceppi, con varie discendenze collaterali e generazionali. Antonio attraverso due figli, Gennaro e Umile Francesco, fu capostipite di un ramo non più presente a San Marco se non attraverso discendenze femminili, mentre Michele attraverso i suoi tre figli, Gaetano, Gennaro e Domenico, fu all'origine di una così vasta generazione, i cui membri finirono per non riconoscersi più in un comune parentato, anche per le differenti attività intraprese da ascendenti e discendenti vari.
Per una maggiore conoscenza delle diramazioni parentali di questo cognome si veda l'albero genealogico.

San Marco Argentano, 5 agosto 2017

Paolo Chiaselotti


* Copie dei registri dal 1809 al 1864, conservati dai Comuni, sono depositati anche presso l'Archivio di Stato di Cosenza e liberamente consultabili, mentre per i registri degli anni successivi esistono, sempre presso l'archivio di Stato di Cosenza, i microfilm dei registri comunali fatti dai Mormoni al seguito delle truppe americane alla fine della seconda guerra mondiale)

Nella foto Presentina Martino Candela, discendente di Antonio Martino (per gentile concessione del compianto prof. Francesco Selvaggi).



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