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ACCADDE OGGI - RICORRENZE DI EVENTI ACCADUTI


LO SPOSO FANTASMA .



Il ventotto settembre del 1852 si sposò a San Marco un bracciale di nome Filippo Maria Petrasso. Dall'atto di matrimonio risulta che aveva trentasette anni ed era figlio di Pasquale e di Rosolia Migliano. La sposa, appena sedicenne, si chiamava Maria Filomena Caloiro. La differenza di età tra gli sposi non deve destare stupore visto che non era infrequente che donne ancora giovanissime, finanche dodici/tredicenni, venissero date in spose ad uomini già maturi. Ciò che, invece, ha attirato la mia attenzione è il fatto che l'unica persona registrata alla nascita trentasette anni prima, esattamente il ventidue gennaio del 1815, con lo stesso nome e lo stesso cognome dello sposo, figlio dei predetti genitori, fosse stata dichiarata morta ad undici giorni dalla nascita, esattamente il due febbraio del 1815!
Nel dubbio che potesse essere stato commesso un errore nella trascrizione dei dati, sono andato alla ricerca di altri figli nati dalla stessa coppia antecedentemente al 1815, ma ho trovato che nel 1813 era nata una bambina, Maria Teresa, quindi Filippo Maria era il primo figlio maschio. Non c'era alcun dubbio che lo sposo e il bambino nato nel 1815 erano la stessa persona. Ma come spiegare la sua registrazione di morte a pochi giorni dalla nascita? Stando all'anagrafe Maria Filomena Caloiro aveva sposato un ... morto. Chi era, dunque, questo Filippo Maria Petrasso di trentasette anni, figlio di Pasquale e di Rosolia Migliano?
Chiunque fosse si dimostrò molto attivo, sia come lavoratore, che come padre e capofamiglia. Forse il lavoro era troppo e forse i guai non mancavano, fatto sta che il pasticcio anagrafico non tardò a venire alla luce al momento della nascita del secondogenito della coppia. Mentre il primogenito Domenico, nato un anno dopo il matrimonio, era stato registrato come figlio di Filippo Maria, Maddalena, nata il diciassette febbraio del 1856, fu registrata come figlia di Bruni Filippo Petrasso! Maddalena morì, purtroppo, a soli due anni, in località Scarniglia, dove la coppia abitava, e la morte fu registrata con paternità Bruni Petrasso, senza che al padre fosse accostato il nome Filippo registrato alla nascita.
Nel frattempo, il sedici novembre 1857, la coppia ebbe un'altra figlia a cui fu messo il nome Filomena, lo stesso della madre. Anche in questo caso, così come per tutti gli otto figli successivi, il nome del genitore fu scritto come Bruni (o Bruno) Petrasso, e poi Petrassi dal 1869. Ma forse fu proprio il nome di Filomena, lo stesso della madre, a mettere in moto una revisione anagrafica di questo intricato mistero. Mistero che divenne, però, ancora più intrigante -almeno per noi- quando nel 1895 Filomena, già convivente con figli, decise di sposarsi per regolarizzare la propria situazione familiare. Scoprì così che il nome con cui era sempre stata chiamata e conosciuta, Rosina, non era il suo nome ufficiale, e che per l'anagrafe era Filomena Petrassi! Ma la sorpresa non si fermò a questa scoperta: Rosina/Filomena risultava figlia di un tale Bruno o Bruni Petrassi mai nato o quanto meno mai registrato alla nascita!
Fatti un po' di conti si stabilì che Bruno, defunto fin dal 1876, era in realtà quel Filippo Maria nato il 22 gennaio del 1815, sposatosi nel 1852 con Filomena Caloiro.
Che cosa accadde?
Filomena riebbe il suo nome Rosina, i nomi Bruno e Bruni scritti in tutti gli atti con riferimento al misterioso padre, furono corretti in Filippo, e tutto all'apparenza fu rimesso a posto, compreso un figlio di Bruno/Filippo Petrassi e di Filomena Caloiro, Giuseppe, nato nel 1862, esattamente il sette febbraio, dimenticato ... alla nascita tra i mille pensieri della coppia. Fu registrato il ventotto luglio del 1895 quando aveva trentatre anni!

Insomma, potremmo concludere dicendo: tutto è bene quel che finisce bene. Tutto il pasticcio familiare sembrava sistemato, chi avendo ripreso il proprio nome e chi avendo scoperto dopo tanti anni ... di essere nato, restava -e resta- un solo, inspiegabile, mistero: chi era veramente quel Petrassi sepolto a pochi giorni dalla nascita, risorto con nuovo nome, seppellito sessantenne, definitivamente riconosciuto come Filippo Maria Petrassi ottant'anni dopo la sua nascita?
Ma esisteva qualche altro Filippo Petrasso, nato all'incirca nello stesso periodo, che potesse essere stato 'scambiato' con il Filippo di cui abbiamo parlato? Esisteva ed era figlio di un fratello di Pasquale, quindi un primo cugino del nostro Filippo. Era nato però nel 1817 da Francesco Petrasso, fratello di Pasquale, e da Giuseppina Mungo. Di lui tranne la nascita non abbiamo trovato nessun altro atto. C'è una curiosa coincidenza che accomuna i due Filippo e cioè il quartiere in cui nacquero che per entrambi risulta quello di Santa Caterina, nel centro urbano. Tutti gli altri figli di Pasquale e di Rosolia Migliano nacquero in contrade rurali. Potremmo avanzare l'ipotesi che Filippo Maria, registrato nell'atto di matrimonio con Maria Filomena Caloiro come figlio di Pasquale e di Rosolia Migliano, fosse in realtà il figlio di Francesco. Ma perchè in seguito assunse il nome di Bruno, che poi fu corretto nuovamente in Filippo? Non si trattò di un errore anagrafico, anche perchè gli atti di matrimonio erano sempre preceduti dalla presentazione degli atti di nascita degli sposi e dei loro genitori, uniti in un fascicolo unico chiamato comunemente 'processetto'.
Insomma non possiamo escludere che Francesco e la moglie Giuseppina Mungo, non sappiamo per quali motivi, possano aver 'ceduto' un loro figlio -era il sesto nato- a Pasquale e Rosolia, i quali potrebbero averlo allevato come proprio figlio, in sostituzione del Filippo morto due anni prima. Ma perché quest'altro Filippo abbia dichiarato ad iniziare dal secondogenito di chiamarsi Bruno, un nome che non risulta mai registrato negli atti comunali, resta un mistero.
Può darsi, però, che il Filippo, 'scoperto' nel 1895, non sia nessuno dei predetti, bensì un terzogenito di Pasquale e di Rosolia, chiamato Rosario Maria perchè nato nel 1816 a pochi giorni di distanza della ricorrenza della Vergine del Rosario. Anche di lui non abbiamo trovato notizie successive, né di matrimonio e né di morte, per cui non possiamo escludere che potesse trattarsi del Filippo sposatosi nel 1852 e poi del Bruno padre dei figli generati con la moglie Filomena Caloiro.
Può darsi che il nome Bruno possa essere stato dato a livello familiare, come a volte accadeva, indipendentemente dal nome ufficiale con cui uno dei due era stato registrato, ma in tal caso non si capisce perché nell'atto di nascita del primogenito Domenico, il nome del padre risulti Filippo e non Bruni o Bruno.
Interrogativi ai quali ho cercato in qualche modo di dare una risposta, ma si tratta solo di ipotesi, di supposizioni, di fantasie. La verità resta un mistero irrisolto, come il fatto che tutta questa storia sia emersa solo nel 1895, compresa la scoperta che un figlio di questo fantomatico Filippo, Giuseppe, non fosse mai stato dichiarato alla nascita e la cui esistenza, quella anagrafica ovviamente, fosse stata registrata a oltre trent'anni di distanza.


San Marco Argentano, 28 settembre 2021

Paolo Chiaselotti


Vedi anche Cognome Petrassi
In alto, particolare di un quadro dell'autore



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