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L'ANTISTORIA

LA STORIA TRA CASALICCHIO E CATUCCIO


Immagine assedio tratta da sito internet
Un caro amico mi ha chiesto se a San Marco, tra i nomi delle varie località, esista qualche toponimo riconducibile al greco-bizantino. La domanda andrebbe rivolta ovviamente ad un esperto, e non a chi si diletta a trascrivere, da documenti di vario genere reperiti negli archivi, nomi di famiglie, di contrade, di luoghi che riguardano lo stretto ambito sammarchese. Inoltre, non avendo studiato il greco, mi riesce difficile rispondere a questa richiesta, ma giusto per cercare di essere utile, filosofando, mi sono chiesto se vi fosse qualche luogo avente un nome particolare, non derivante da nomi di persone, santi, proprietari o nobili di un tempo.

Il primo nome che mi è venuto alla mente è Catuccio, forse perchè tra le pochissime parole di greco che io conosco c'è il ricordo dell'etimo greco della nostra parola dialettale "catuoiu, catoio" e pensando che anche catu possa avere un'origine greca, quel diminutivo mi è sembrato appropriato ad una piccola contrada, forse per la presenza di uno o più tuguri o, chissà, di un secchio abbandonato!

Mi sono, però, chiesto se il catuccio potesse essere qualcos'altro e, sono andato a cercare se esistesse un catus o un catum da cui ricavare, nel mio caso, qualcosa di più ridotte dimensioni.
Con mia grande sorpresa ho scoperto che catus era un'antica macchina da guerra! ovvero una sorta di riparo mobile, un carro coperto, fatto di vimini e tavole, con il quale gli assedianti si accostavano alle difese nemiche. La macchina d'assalto esisteva fin dal tempo dei Romani ed era chiamata vinea.
Non vi nascondo che ho pensato ad uno o più arnesi bellici, lì abbandonati, e, come capita spesso, recuperati e adattati ad altro fine: un recinto, una capanna o qualcosa di simile.
Ma, sempre filosofando, ho pensato che il nome potesse derivare anche dalla stessa presenza della torre, trattandosi di una struttura militare: in fondo non sarebbe il primo caso che il nome di una piccola cosa definisca qualcosa di molto maggiore (ad esempio quattro ruote identificano una macchina), ovvero la pars pro toto dei Romani.
In sostanza Catuccio potrebbe essere il luogo in cui erano custodite le macchine da guerra dell'antica Roma, ovvero le Vinee, o quelle posteriori chiamate Cati, Catti, Gattos dai popoli barbari e poi per tutto il Medioevo.*

Però, ricordandomi che qualcuno scoprì che il quartiere detto Casalicchio, sottostante la torre, aveva preso il nome dalla casa di un console romano di nome Licio, propagandando tale scoperta che ancora ai nostri giorni circola impunemente, mi sorge il dubbio che la mia 'scoperta' riguardo all'origine del toponimo Catuccio, potrebbe avere la stessa 'fortuna', contribuendo ad accrescere le bufale riguardanti la storia di San Marco Argentano!

Capisco che il lettore ci sia rimasto male, dopo aver letto una spiegazione affascinante e addirittura convincente, ma per far comprendere come non sia sufficiente un'affermazione, anche se comprovata da riferimenti puntuali, aggiungo che chi si occupa di storia non si affida a nomi, etimi, e supposizioni, ma a testimonianze di varia natura e documentazioni.

In una pagina dell'antistoria ho parlato di un'antica contrada, Trivolisi, spiegando quali e quante interpretazioni siano state ricavate da tale nome, documentato fino al secolo XIX, e come qualcuna sia stata utilizzata per sostenere l'esistenza in quel luogo dell'antica Argentanum e quindi il martirio di Senatore, Cassiodoro, Viatore e Dominata.
Al contrario un antico documento greco, anche se parzialmente leggibile, attesta che in quel luogo, nel 1088, esisteva una chiesetta dedicata a un San Senatore. Mi pare abbastanza evidente quale delle due testimonianze possa essere considerata più attendibile.


San Marco Argentano, 26 marzo 2023

Paolo Chiaselotti

* Da http://ducange.enc.sorbonne.fr/CATUS2
Monachus Vallis Sarnaii in Hist. Albig. cap. 42:
Machinam quandam parvam, quæ lingua vulgari Catus dicitur, faciebat duci ad suffodiendum murum.
Monachus Vallis Sarnaii cap. 52. et 63. Matth. Paris ann. 1226. Jacobum de Vitriaco lib. 3. Hist. Oriental. pag. 1142. in Hist. Obsidionis Jadrens. ann. 1345. lib. 1. cap. 34. lib. 2. cap. 6. etc. Aimoinus lib. 3. Hist. cap. 71:
Erant Carri vimineis cratibus tabulisque tecti ligneis, in quibus latentes milites fundamenta suffoderent Conradum Uspergens.:
Fecit turrim ligneam erigi, et alia instrumenta, quæ Gattos, sive aliis nominibus nuncupant, præparari.


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