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PER MERITO DI CHI SUONA LA CAMPANA DI SANT'ANTONIO ? ![]()
San Marco Argentano - Campana chiesa di Sant'Antonio di Padova - 1745 - Maestro Donato Ant. da Vignola
Per merito di chi suonerà il 13 giugno 2025 la campana maggiore della chiesa di Sant'Antonio di
Padova alla Riforma?
I meriti possono andare a tante persone: a colui che tirerà la corda per farla suonare, a coloro che celebrano la ricorrenza con la messa e la processione, a chi fece costruire la campana, al magister campanarum che la realizzò ecc. ecc. Credo, però, che il merito principale o primario spetti a Fernando ... E chi è? Il suo nome completo era Fernando Martins de Bulhões ed era nato a Lisbona, in Portogallo. Fu lui, infatti, che indossando l'abito francescano e assumendo il nome di Antonio in ricordo del fondatore del monachesimo cristiano, diede inizio a tutta questa storia che vi sto raccontando. Senza di lui anche la nostra campana non sarebbe esistita e non avrebbe, dunque, mai suonato. E anch'io, modestamente, non avrei scoperto che cosa c'è scritto sulla campana più grande e più antica del convento. Purtroppo non ho potuto fotografare i due lati della campana nascosti dai due muri reggenti, per cui ho lasciato con una punteggiatura le parole mancanti, che sono il nome completo del padre guardiano e quello del maestro costruttore. Sotto la scritta vi sono, sul lato che dà sul campo sportivo, Cristo crocifisso e sul lato che si affaccia sul chiostro una croce greca, entro i cui bracci sono raffigurati racchiusi in medaglioni la Vergine Maria, San Giuseppe, San Francesco e Sant'Antonio, ai quali la campana è dedicata da un padre guardiano di S. Sofia [d'Epiro] di nome Teodoro. Nella fascia sottostante leggiamo che la campana fu realizzata grazie alle offerte di benefattori da un maestro campanaro di Vignola, di nome Donato Antonio seguito probabilmente dal cognome che non sono riuscito a fotografare. Cercando notizie in rete sulla presenza di maestri campanari (costruttori e fonditori) ho trovato che Vignola, in provincia di Modena, vantava la presenza di questi artigiani specializzati e che una famiglia da Vignola si spostava in varie regioni per eseguire questo particolare tipo di lavorazioni. In particolare ho trovato che uno studioso di nome Federico Tarallo nel 1908 aveva pubblicato "Alcuni cenni storici sulla fonderia di campane in Monteleone" (oggi Vibo Valentia), in cui parlava di un capostipite Gerardo della famiglia Olitapo, campanari originari di Vignola. Sullo stesso sito, però, trovo il cognome Olita e Oliva presente in Basilicata. 1. La data a rilievo sulla campana, 1745, è compatibile con tale presenza, a meno che la fusione non sia avvenuta direttamente a Vignola, ipotesi meno probabile considerata la distanza e il fatto che in Italia, in particolare in Abruzzo, vi erano altre note fonderie. Oltre a questa vi è un'altra campana, più piccola e più recente. La sua esecuzione e collocazione sul campanile risale al 1990 e fu donata, in memoria dei genitori, dai fratelli Adelchi e Antonio De Pietro (che molti nostri concittadini hanno conosciuto e ricordano), come risulta dalla scritta in rilevo su un lato della campana. Prima di essa vi era una campana di dimensioni maggiori risalente al 1893, gravemente lesionata e attualmente giacente su un terrazzo adiacente al campanile. Su di essa furono applicate tessere metalliche con lettere a rilievo dalle quali ho ricavato la seguente dicitura: e più in basso il nome dei fonditori
San Marco Argentano, 13 giugno 2025 - Viva Sant'Antonio! Paolo Chiaselotti 1 A quanto leggo su Internet, grazie alle preziose
documentazioni di un informatissimo blogger studioso di storia locale di nome
Vincenzo
Ferretti (vedi in fondo pagina 'I fonditori di campane'), la città dei
campanari è Pignola di Basilicata, un tempo denominata
Vignola. Il cognome di essi era OLITA e il maggior rappresentante fu Girolamo, il cui marchio
ho trovato su una campana ad Altomonte catalogata sul sito dei Beni Culturali.
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