Entrambi i cognomi derivano dal latino
cicer, che nei dialetti meridionali, incluso il nostro,
ha mantenuto l'etimologia nella forma
cicero, ciciru, mentre in italiano si è modificato in
cece.
Cicerone è l'
accrescitivo di
cicer, mentre
Cicirello
è il
diminutivo.
Il primo è diventato famoso per essere il cognome del noto personaggio romano, l'altro, meno
noto, è rimasto in quel limbo linguistico che accoglie indistintamente i cognomi assieme ai soprannomi
da cui traggono la loro origine. Nel nostro caso ha contribuito a ciò la forma dialettale
Cicirieddru che denota qualcosa di piccolo e leggiadro, al contrario del
Cicerone latino o del
romanesco Ciceruacchio che richiamano alla mente qualcosa di grosso o di grossolano.
Quello che tutti conoscono come soprannome di un ceppo
Rimedio era, in verità,
un cognome, presente anche a San Marco e originario di Lattarico e di Sartano -dove a sua volta era giunto
da Longobardi- nella forma italiana
Cicirello, talvolta corrotto in
Cicirella o
Cicirelli.
Come esso sia potuto diventare il soprannome di alcuni Rimedio è una curiosità che vale
la pena indagare, in quanto rappresenta quei casi in cui, non un soprannome, bensì un cognome si
'impossessa' di un altro cognome in maniera simbiotica, al punto tale da caratterizzarne gli individui
al pari del cognome vero e proprio. L'azione, per quanto mi sia capitato di osservare, deriva dal 'contatto',
è proprio il caso di dirlo, con persone che hanno altro cognome, ovvero con estranei che una
volta entrati nella famiglia che li ha ospitati, ne diventano, di fatto, padroni.
Ho cercato scrupolosamente di scoprire quando questo 'contatto', o 'affinità', possa essere avvenuto e
ho individuato l'origine, molto lontana nel tempo, che avvenne attraverso alcuni passaggi del 'simbionte'
da una famiglia ad un'altra.
Difficile da credere, ma frequente, è il fatto che alcuni cognomi, prima di scomparire 'cerchino'
di aggrapparsi a qualcuno pur di sopravvivere e, come sempre accade in natura, talvolta si incalosciano
su portatori 'infermi', altre volte su portatori 'sani'.
Capisco che un genealogista per essere tale e credibile debba avere alle spalle secoli di esperienza su
casate antiche e illustri, al contrario di me che mi sono sempre, o quasi, occupato di torrenti di gente comune
che ha percorso a frotte le vinelle della storia. Tuttavia, essendomi ritagliato un piccolo e gratificante spazio
nei sobborghi del consorzio umano, ho scoperto in questo ristretto ambito che il cognome Rimedio può vantare
una presenza in loco più antica di tante altre famiglie e che proprio coloro che
vengono chiamati '
Cicirieddru', hanno un progenitore niente affatto piccolo e minuto come farebbe pensare
l'accostamento al piccolo legume. In verità essi discendono da un tal Vincenzo che per la sua costituzione fisica,
la sua forza e la sua resistenza era soprannominato
machina, come si può leggere nello stralcio
di documento sotto riportato.
machina
title="testimonianza nascita Vincenzo Rimedio alias ">
(Testimoni sette chiamati da Noi d'ufficio, a richiesta di Vincenzo Rimedio alias machina
di questa Comune, per deporre sull'epoca di sua nascita)
Vincenzo Rimedio, alias
machina, era nato nel 1789, il giorno di Sant'Antonio di Padova, nel quartiere sotto
le Monache, oggi via Pasquale Candela.
Mettendo per un attimo da parte quel giustificabile senso di superiorità che ognuno di noi avanza
pensando di discendere da chissà quale illustre progenie magno-greca, bruzia o romana, il fatto che
il 'parassita' Cicirieddru si sia incalosciato su un vigoroso Rimedio, al di là del mio tono scherzoso,
deve indurci a riflettere di più e a prestare maggiore attenzione a quel mondo di formichine che diedero
vita alla società del XIX secolo.
Due donne, due spose, sorelle, entrambe sulla quarantina, morirono a distanza di un mese l'una
dall'altra nel 1814 nel quartiere detto la Piazza. Il loro cognome era Matanò e avevano
sposato una Carmine Romano, l'altra Leonardo Perrotta. La loro madre si chiamava Vittoria Cicirello.
Fu tramite queste due ultime, ovvero Vittoria Cicirello e la figlia Michelina Matanò moglie di
Leonardo Perrotta, che il 'simbionte' Cicirello, da Perrotta si trasferì su Rimedio.
Come? Attraverso una
Elisabetta Perrotta che sposò Giovanni, capostipite di quel ceppo
Rimedio, che a seguito di tale matrimonio fu soprannominato
Cicirieddru.
La complessità dei passaggi può stupire, ma allo stesso modo possiamo spiegarci come uno
Scarpelli possa essere entrato in simbiosi con un
Affatigato, o un
Perrone con un
Maniglione, o un
Dardis con un
Rondinello, o un
Russo con un
Malafarina,
o un
Guaglianone con un
Pupillo e via dicendo. Che poi, i supposti cognomi siano diventati
soprannomi, con tanto di leggenda intorno, è un altro discorso, che va affrontato sotto l'aspetto
più propriamente socioculturale del tempo, quando ormai i cognomi che li avevano generati erano
scomparsi o si erano spostati altrove. E in tal modo, ignorando quale fosse il cognome
"Scarpelli-Fatigatu" facevano risalire il soprannome ad un grande lavoratore,
"Perrone-Maniglione" a un antenato che era stato chiuso in una stalla,
"Dardis-Rondinello" al fatto che alcuni lasciavano la casa per lavori,
"Russo-Malafarina" per aver detto che la farina prodotta era mediocre,
"Guaglianone-Pupillo" per un progenitore bello come Gesù bambino!
È esemplare il caso di
Tutaglio, da tutti ritenuto il soprannome di un personaggio locale,
i cui ultimi discendenti vivono in America latina. Costoro, che recentemente hanno voluto visitare il paese
in cui era nato il loro antenato, hanno destato meraviglia in tutti coloro ai quali li presentavo con
tale cognome, che da noi aveva perso la sua funzione identitaria familiare per trasformarsi
nell'
archetipo di un permaloso attaccabrighe.
Mettere assieme tutte le possibili interazioni, le notizie, gli apparentamenti, le
affinità richiede un lavoro costante e, soprattutto, l'uso di supporti informatici che
aiutino a recuperare e utilizzare ogni possibile dato.
Un esempio è riscontrabile nella stessa ricerca che ho condotto sul cognome Cicirello,
nel cui ambito familiare mi sono imbattuto in un affine con cognome Scanga,
che compare nella foto di introduzione assieme al nome e nel sottostante albero genealogico.
Altri avrebbero trascurato un cognome che poco aveva a che vedere con la discendenza Cicirello,
ma la curiosità mi ha spinto, invece, a leggere anche i dati riguardanti il genitore
di colui che aveva sposato una Cicirello. Era nato a Laghitello, oggi un paese fantasma, e
il suo nome era Centanni! Avrei potuto cestinare il tutto o conservarlo assieme ai dati riguardanti
Rimedio. Ho scelto la seconda soluzione, sapendo che periodicamente la storia si ripete, magari con
qualche anno di meno!
1 "Santa Maria delle Grazie città di Laghitello della diocesi inferiore di
Tropea, battezzai il bambino nato il 16 dei predetti mese e anno (ottobre 1797) nato dai coniugi Centanni
Scanga e Francesca Maria Naccarato..."
San Marco Argentano, 18 giugno 2025
Paolo Chiaselotti