Indice Genealogie
GENEALOGIE SANMARCHESI


CICERONI E CICIRELLI

nome Centanni e Laghitello
"Santæ Mariæ Gratiarum Oppidi Lacitelli Tropæen[sis] inferioris Diocesis baptizavi infantem natum die decima sexta
præd[ict]i mensis et Anni [8bris 1797] ex Centanni Scanga et Francisca Maria Naccarato coniugibus ...
" 1


Entrambi i cognomi derivano dal latino cicer, che nei dialetti meridionali, incluso il nostro, ha mantenuto l'etimologia nella forma cicero, ciciru, mentre in italiano si è modificato in cece. Cicerone è l'accrescitivo di cicer, mentre Cicirello è il diminutivo. Il primo è diventato famoso per essere il cognome del noto personaggio romano, l'altro, meno noto, è rimasto in quel limbo linguistico che accoglie indistintamente i cognomi assieme ai soprannomi da cui traggono la loro origine. Nel nostro caso ha contribuito a ciò la forma dialettale Cicirieddru che denota qualcosa di piccolo e leggiadro, al contrario del Cicerone latino o del romanesco Ciceruacchio che richiamano alla mente qualcosa di grosso o di grossolano.
Quello che tutti conoscono come soprannome di un ceppo Rimedio era, in verità, un cognome, presente anche a San Marco e originario di Lattarico e di Sartano -dove a sua volta era giunto da Longobardi- nella forma italiana Cicirello, talvolta corrotto in Cicirella o Cicirelli.
Come esso sia potuto diventare il soprannome di alcuni Rimedio è una curiosità che vale la pena indagare, in quanto rappresenta quei casi in cui, non un soprannome, bensì un cognome si 'impossessa' di un altro cognome in maniera simbiotica, al punto tale da caratterizzarne gli individui al pari del cognome vero e proprio. L'azione, per quanto mi sia capitato di osservare, deriva dal 'contatto', è proprio il caso di dirlo, con persone che hanno altro cognome, ovvero con estranei che una volta entrati nella famiglia che li ha ospitati, ne diventano, di fatto, padroni.
Ho cercato scrupolosamente di scoprire quando questo 'contatto', o 'affinità', possa essere avvenuto e ho individuato l'origine, molto lontana nel tempo, che avvenne attraverso alcuni passaggi del 'simbionte' da una famiglia ad un'altra.
Difficile da credere, ma frequente, è il fatto che alcuni cognomi, prima di scomparire 'cerchino' di aggrapparsi a qualcuno pur di sopravvivere e, come sempre accade in natura, talvolta si incalosciano su portatori 'infermi', altre volte su portatori 'sani'.
Capisco che un genealogista per essere tale e credibile debba avere alle spalle secoli di esperienza su casate antiche e illustri, al contrario di me che mi sono sempre, o quasi, occupato di torrenti di gente comune che ha percorso a frotte le vinelle della storia. Tuttavia, essendomi ritagliato un piccolo e gratificante spazio nei sobborghi del consorzio umano, ho scoperto in questo ristretto ambito che il cognome Rimedio può vantare una presenza in loco più antica di tante altre famiglie e che proprio coloro che vengono chiamati 'Cicirieddru', hanno un progenitore niente affatto piccolo e minuto come farebbe pensare l'accostamento al piccolo legume. In verità essi discendono da un tal Vincenzo che per la sua costituzione fisica, la sua forza e la sua resistenza era soprannominato machina, come si può leggere nello stralcio di documento sotto riportato.


(Testimoni sette chiamati da Noi d'ufficio, a richiesta di Vincenzo Rimedio alias machina di questa Comune, per deporre sull'epoca di sua nascita)

Vincenzo Rimedio, alias machina, era nato nel 1789, il giorno di Sant'Antonio di Padova, nel quartiere sotto le Monache, oggi via Pasquale Candela.

Mettendo per un attimo da parte quel giustificabile senso di superiorità che ognuno di noi avanza pensando di discendere da chissà quale illustre progenie magno-greca, bruzia o romana, il fatto che il 'parassita' Cicirieddru si sia incalosciato su un vigoroso Rimedio, al di là del mio tono scherzoso, deve indurci a riflettere di più e a prestare maggiore attenzione a quel mondo di formichine che diedero vita alla società del XIX secolo.
Due donne, due spose, sorelle, entrambe sulla quarantina, morirono a distanza di un mese l'una dall'altra nel 1814 nel quartiere detto la Piazza. Il loro cognome era Matanò e avevano sposato una Carmine Romano, l'altra Leonardo Perrotta. La loro madre si chiamava Vittoria Cicirello. Fu tramite queste due ultime, ovvero Vittoria Cicirello e la figlia Michelina Matanò moglie di Leonardo Perrotta, che il 'simbionte' Cicirello, da Perrotta si trasferì su Rimedio. Come? Attraverso una Elisabetta Perrotta che sposò Giovanni, capostipite di quel ceppo Rimedio, che a seguito di tale matrimonio fu soprannominato Cicirieddru. La complessità dei passaggi può stupire, ma allo stesso modo possiamo spiegarci come uno Scarpelli possa essere entrato in simbiosi con un Affatigato, o un Perrone con un Maniglione, o un Dardis con un Rondinello, o un Russo con un Malafarina, o un Guaglianone con un Pupillo e via dicendo. Che poi, i supposti cognomi siano diventati soprannomi, con tanto di leggenda intorno, è un altro discorso, che va affrontato sotto l'aspetto più propriamente socioculturale del tempo, quando ormai i cognomi che li avevano generati erano scomparsi o si erano spostati altrove. E in tal modo, ignorando quale fosse il cognome "Scarpelli-Fatigatu" facevano risalire il soprannome ad un grande lavoratore, "Perrone-Maniglione" a un antenato che era stato chiuso in una stalla, "Dardis-Rondinello" al fatto che alcuni lasciavano la casa per lavori, "Russo-Malafarina" per aver detto che la farina prodotta era mediocre, "Guaglianone-Pupillo" per un progenitore bello come Gesù bambino!
È esemplare il caso di Tutaglio, da tutti ritenuto il soprannome di un personaggio locale, i cui ultimi discendenti vivono in America latina. Costoro, che recentemente hanno voluto visitare il paese in cui era nato il loro antenato, hanno destato meraviglia in tutti coloro ai quali li presentavo con tale cognome, che da noi aveva perso la sua funzione identitaria familiare per trasformarsi nell'archetipo di un permaloso attaccabrighe.

Mettere assieme tutte le possibili interazioni, le notizie, gli apparentamenti, le affinità richiede un lavoro costante e, soprattutto, l'uso di supporti informatici che aiutino a recuperare e utilizzare ogni possibile dato.
Un esempio è riscontrabile nella stessa ricerca che ho condotto sul cognome Cicirello, nel cui ambito familiare mi sono imbattuto in un affine con cognome Scanga, che compare nella foto di introduzione assieme al nome e nel sottostante albero genealogico.
Altri avrebbero trascurato un cognome che poco aveva a che vedere con la discendenza Cicirello, ma la curiosità mi ha spinto, invece, a leggere anche i dati riguardanti il genitore di colui che aveva sposato una Cicirello. Era nato a Laghitello, oggi un paese fantasma, e il suo nome era Centanni! Avrei potuto cestinare il tutto o conservarlo assieme ai dati riguardanti Rimedio. Ho scelto la seconda soluzione, sapendo che periodicamente la storia si ripete, magari con qualche anno di meno!


1 "Santa Maria delle Grazie città di Laghitello della diocesi inferiore di Tropea, battezzai il bambino nato il 16 dei predetti mese e anno (ottobre 1797) nato dai coniugi Centanni Scanga e Francesca Maria Naccarato..."

San Marco Argentano, 18 giugno 2025

Paolo Chiaselotti

Albero genealogico Cicirello

"GENEALOGIE", "ACCADDE OGGI", ARTE E ANTISTORIA sono rubriche curate da Paolo Chiaselotti
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