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FIORE
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San Sebastiano patrono di Fagnano Castello
La statua di San Sebastiano, patrono di Fagnano Castello, un tempo nell'omonimo convento dei frati minori

Nel 2004 avevo pubblicato, assieme ai tanti alberi genealogici di famiglie sammarchesi, anche quello dei Fiore, provenienti da Fagnano Castello, ma documentati a San Marco Argentano fin dal 1883. Poiché allora non avevo avuto la possibilità di consultare i vari registri del Comune di Fagnano, sulla base dei soli dati reperibili nell'archivio dello stato civile di San Marco risultavano ceppi distinti con cognome Fiore, apparentemente non discendenti da comuni progenitori. Oggi, grazie al Portale degli Antenati on-line, ho trovato che tutti quei ceppi discendevano da Sebastiano e Maria Teresa Russo, entrambi di Fagnano.
Il risultato è un unico albero genealogico a cui appartengono tutti i Fiore che oggi vivono a San Marco Argentano, o quanto meno coloro che discendono dagli ultimi nominativi nati o coniugati nei primi decenni del secolo scorso. La ricerca, infatti, si ferma all'anno 1910 per quanto riguarda le nascite, mentre eventuali morti e matrimoni dopo tale anno sono stati ricavati dalle annotazioni scritte sugli atti di nascita.
Come si può vedere dall'albero sotto riportato, colui che possiamo considerare il capostipite dei Fiore che si trasferirono a San Marco Argentano da Fagnano si chiamava Sebastiano, come il patrono di quel paese. Era nato dal secondo matrimonio di Francesco, di professione massaro, con Palma Rosa Giglio, il 13 gennaio 1813, quando a governare la Calabria non c'erano i Borboni, ma i francesi di Gioacchino Murat.
A volte penso che ai discendenti di un dato ceppo familiare faccia piacere sapere come la loro origine si leghi alla storia del popolo a cui appartengono, non fosse altro per poter dire «il mio antenato era nato quando il Regno di Napoli era in mano ai francesi e, quindi, vide piantare l'albero della libertà nella piazza del paese».
Forse il matrimonio di Francesco Fiore e di Palma Rosa fu celebrato, come talvolta le intemperanze rivoluzionarie imponevano, proprio sotto quell'albero, considerato l'albero della vita; immagino con quale disappunto dell'anziano genitore, Carlo, se fosse stato ancora vivo. Non che io sappia nulla dei suoi sentimenti o di altro riguardante la sua lontana esistenza, essendo egli nato nella prima metà del Settecento, ma il fatto di chiamarsi Carlo, come uno dei maggiori esponenti dei Borboni, re Carlo III, deo gratias, è segno di un riverente amore per quella dinastia.
Insomma, essere parte della storia e conoscerla se non fa bene non fa neppure male, a volte ci provoca disappunto, altre volte piacere, ma in ogni caso ci fa uscire dalle quattro mura domestiche.
Ritornando a Sebastiano -che, buon per lui, aveva appena quattro anni quando finì l'occupazione bonapartista- dal matrimonio con Maria Teresa Russo, celebrato a Fagnano nel 1838, ebbe otto figli, distribuiti saggiamente nell'arco di poco oltre un ventennio: Rosaria nel 1842, Angela Maria nel 1844, Francesco Maria nel 1846, Filippo Antonio nel 1848, Maria Gaetana nel 1853, Carlo Giuseppe nel 1859, Francesco Maria nel 1861 (l'omonimo era deceduto), Domenico nel 1865; tutti nati a Fagnano, i primi tre nella contrada oggi non esistente detta In mezzo la Terra, gli altri in contrada Chiesa.
Non sappiamo i motivi per cui ad iniziare da Carlo Giuseppe, anche un altro fratello e due nipoti si spostarono da Fagnano nella contrada Scarniglia di San Marco Argentano. Considerando che erano tutti bracciali, le estensioni terriere di San Marco offrivano, sicuramente, maggiori possibilità di lavoro rispetto a Fagnano, dove l'attività principale era quella boschiva.
I discendenti sulla base dei nomi e delle località in cui si insediarono i loro antenati potranno individuare il ramo di appartenenza.
Quanto all'origine del cognome, molto diffuso in tutta l'Italia e maggiormente in Campania e Puglia, nel nostro territorio ha un'antica origine. Lo troviamo, infatti, in un documento del 1065 riguardante la cessione di territori all'abbazia della Matina da parte di Roberto il Guiscardo. In tale documento sono citati i rustici abitanti in località Prato, dipendenti dal vescovo di Malvito, e tra questi un tal Ursinus Flos, in italiano Orsino Fiore.
Che i nostri Fiore possano discendere da lui è azzardato affermarlo, ma poiché nella storia delle più illustri famiglie italiane ci furono azzardi peggiori, anche i nostri Fiore di Prato potrebbero vantare tale remota origine.
Come sempre, essendo le famiglie sammarchesi migliaia, il motivo per cui io abbia scelto di parlare dei Fiore è stato l'arrivo di una signora che vive negli Stati Uniti, dove il nonno emigrò lasciando la contrada dove era nato e vissuto: Sant'Onofrio.
Spero che questo mio lavoro possa soddisfare i vari interrogativi che mi aveva espresso sulla sua ascendenza italiana e che possa essere gradito ai diversi Fiore che vivono a San Marco Argentano o altrove.

San Marco Argentano, 16 giugno 2025

Paolo Chiaselotti

Albero genealogico Fiore

Albero Fiore




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