Indice Genealogie
GENEALOGIE SANMARCHESI


MELE

Il giorno dell'Epifania ci dà l'occasione per parlare di una famiglia presente sulla scena sammarchese da più di due secoli. Il sei gennaio del 1822 fu registrata la morte di un ferraro: si chiamava Benigno Mele, aveva settantacinque anni ed era sposato con Teresa Pagano. Non conosciamo i nomi dei genitori, non riportati nell'atto di morte, ma attraverso gli atti di nascita matrimonio e morte dei discendenti abbiamo potuto ricostruire per intero l'albero genealogico di questo ceppo i cui capostipiti sono i predetti coniugi.
Non abbiamo atti da cui desumere la loro origine geografica, ma in due registrazioni di morte riguardanti individui con lo stesso cognome -non collegabili però all'albero di Benigno- leggiamo che i comuni di orgine sono Dipignano e San Benedetto Ullano, per cui non possiamo escludere una provenienza da questi o altri comuni. Tuttavia il cognome era presente a San Marco nel 1632 nella persona di un tal Cosmo Mele proprietario di un appezzamento di terreno in contrada Vallecarusa (oggi Valle Caruso).
La storia dei Mele di San Marco è dunque abbastanza antica e testimoniata da numerosi atti d'archivio ad iniziare da quel nome, Benigno, unico nell'onomastica sammarchese, ripetuto come secondo nome in due nascite, nel 1835 e nel 1845.
Vediamo un po' nel dettaglio lo sviluppo di questo ceppo familiare.
Benigno Mele era nato a metà Settecento, non sappiamo quando si sposò con Teresa Pagano, della quale ignoriamo tutto, sappiamo che ebbe almeno cinque figli negli anni dal 1770 al 1790 circa: Anna Maria, Gaetano, Pasquale, Michelina e Domenico. La prima sposò Francesco Salerno. Il nome di Gaetano compare come capo famiglia nello Status Animarum parrocchiale del 1804, sposato con Giuseppina De Marco e con un figlio, Francesco Antonio di un anno. Pasquale sappiamo che sarà arciprete. Michelina sposerà Fortunato Tocci, un mastro muratore, e alla morte di questi Gaetano Tarantino. L'ultimogenito Domenico si sposerà tre volte, generando il ramo maggiore della famiglia, quello giunto fino ai nostri giorni.
In prime nozze Domenico sposò una donna di Terranova, Maria Francesca Lavergata, dalla quale ebbe cinque figli, tre dei quali morti in tenera età. I due superstiti sono Raffaella che diventerà monaca e un maschio, Luigi, che è il progenitore diretto dei tanti discendenti, alcuni presenti a San Marco, altri sparsi in varie città d'Italia. Luigi (ma il suo vero nome doveva essere probabilmente Felice Antonio, visto che l'unico Luigi nato nel 1814 morì ad una settimana dalla nascita) sposò Maria Teresa Tarantino dalla quale ebbe dieci figli, tra i quali Giuseppe, che sposerà Eluisa Morelli. La coppia ebbe sei figli: Vincenzo e Domenico nati rispettivamente nel 1886 e nel 1890 sposeranno due sorelle: Faustina e Carmela Lanzillotta. Siamo nei primi decenni del Novecento e quindi in anni molto prossimi a noi, anche se parliamo di un secolo fa, ma a questo punto, sulla base della nostra rapida carrellata e studiando attentamente l'albero genealogico sotto rappresentato ognuno dei discendenti di questo corposo ceppo familiare troverà i propri antenati.
Posso aggiungere ancora che Domenico due anni dopo la morte della prima moglie Fortunata sposò Leonilda Sarpi e alla morte di questa, Pasqualina Lanza dalla quale ebbe altri sette figli.
Nei registri del Decurionato prima, fino al 1859, e dei consigli comunali poi, compaiono i nomi di vari componenti di questa famiglia. Da questi documenti apprendiamo che alcuni di loro svolsero ruoli di amministratori pubblici, come cassieri di Monte Frumentario, militi della Guardia Nazionale, deputati per alloggiamento di truppe, cassieri comunali. Tra le curiosità citiamo un atto decurionale del 1826, nel quale leggiamo che la vendita di mosto a cinque carlini al barile da parte di don Pasquale Mele, arciprete, diventa per quell'anno il prezzo medio per i prodotti di quel genere e, ancora, in due delibere consiliari del 1972 e del 1975, che Luigi Mele era un veterinario.
In fondo alla pagina, infine, un certificato del sindaco di San Marco rilasciato nel 1913 a Senatore Mele (inviatoci da un discendente) in cui si attesta attesta un suo ritorno in Brasile dove vive la famiglia.
Il cognome deriva dal latino mel, melis, miele, un tempo e ancora oggi in vari dialetti mele.

Vedi sotto l'albero genealogico. Esiste anche una pagina sul cognome Mele su L'Ottocento di Paolo Chiaselotti

San Marco Argentano, 6 gennaio 2022

Paolo Chiaselotti

Albero genealogico Mele

Attestato 1913 a Senatore Mele


"GENEALOGIE" e "ACCADDE OGGI" sono due rubriche curate da Paolo Chiaselotti
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