Indice Genealogie
GENEALOGIE SANMARCHESI


ROMITA



Dorinta
L'undici novembre 1884 in via Santa Caterina n° 4 moriva una signora di sessant'anni. Il suo nome era Dorinta, un nome piuttosto insolito e unico tra le migliaia di nomi registrati nel corso del secolo a San Marco Argentano. Di solito all'origine di nomi non comuni c'è un grado più elevato di cultura che predilige nomi di personaggi epici, letterari e via dicendo a quelli di antenati o di santi. Se andiamo alla ricerca del nome Dorinta attraverso uno dei tanti motori di ricerca ci imbattiamo inesorabilmente in siti romeni dai quali apprendiamo che Dorinta significa desiderio, voglia, volontà, ma sempre spulciando tra le pagine WEB troviamo che come nome di persona compare in un saggio di Jean Baptiste Morvan de Bellegarde, vissuto tra il XVII e il XVIII secolo, che suggerisce cosa non fare per evitare di cadere nel ridicolo! Si tratta di una donna matura di nome Dorinta che si invaghisce di Filisto, di vent'anni più giovane.
Non saprei dire se i genitori, Francesco e Orsola, avessero attinto a queste o ad altre fonti, anche perchè esse erano distanti anni luce da quelle che noi riteniamo universali e a portata di mano. In verità abbiamo "solo" quello che gli altri hanno cercato prima di noi con maggiore curiosità, mentre Francesco Romita (o Romito come risulta da alcuni atti), un cancelliere di Positano, avrà scelto il nome della figlia, Maria Luigia Dorinta, nata a Rose dove egli prestava servizio, sulla base di sollecitazioni culturali a noi del tutto ignote. *
Tanto, però, è bastato perché mi soffermassi sul nome di questa donna piuttosto che su un altro. Questa scelta mi dà l'opportunità di parlare di un cognome che è rimasto unico nella storia sammarchese: Romita.
Il citato Francesco Romita, nato a Positano, fu il primo della famiglia a "mettere piede" a San Marco: era l'anno 1825 quando nacque sua figlia Giovanna Giuseppina, la penultima dei suoi otto figli, avuti da Orsola Truglio di Luzzi.
Dai luoghi di nascita dei figli, della moglie e di morte del genitore, sappiamo il percorso di vita della famiglia, originaria di Positano e poi spostatasi a Luzzi, a Rose e infine a San Marco. Non è un caso però che la madre e l'ava di Francesco avessero due cognomi, Attanasio e Parlati, che troveremo presenti nel nostro comune nei primissimi anni dell'Ottocento assieme ad altre famiglie giunte da Sorrento.
Dei figli di Francesco e di Orsola Truglio sappiamo che tre di loro si sposarono: Maria Luigia Dorinta con Raffaello Talarico, Eugenio Leopoldo con Giustina Petti di Mongrassano e Giambattista con Maria Teresa Saporito di Grisolia (allora Grisolia Cipollina).
Eugenio, farmacista, patriota e anche vittima di un sequestro, e Giustina Petti daranno vita al ramo Romita che si è prolungato fino ai nostri giorni attraverso i figli Francesco, Tito Livio e Pubblio Terenzio e le loro rispettive diramazioni, visibili nella genealogia della famiglia sul sito L'Ottocento dietro l'angolo.
C'è un altro aspetto che ritengo di dover sottolineare. Come per molte altre famiglie sammarchesi, anche alcuni membri del ceppo Romita furono costretti ad emigrare. Ebbene, oggi, un discendente che insegna all'Università della Calabria, il prof. Tullio Romita, ha promosso e sta lavorando su un progetto unico nel suo genere: Il turismo delle radici, che partendo dalla storia (la sua personale è esemplare) tende a far incontrare i discendenti degli emigrati con le memorie e i luoghi di origine, in un'azione sinergica che vede impegnati privati e istituzioni.

San Marco Argentano, 11 novembre 2021

Paolo Chiaselotti

* Il nome di alcune nipoti della protagonista della storia odierna sarà corretto in Dorinda, protagonista del Pastor Fido, dramma di Giambattista Guarini ...
Con buona pace di ogni ipotesi romena!    Vedi TALARICO CEPPO 1
Nell'immagine in alto copertina di Dorinta del poeta rumeno Mihai Eminescu.


"GENEALOGIE" e "ACCADDE OGGI" sono due rubriche curate da Paolo Chiaselotti
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