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SAN CALIFORNIO ...



Santo California I «Santo California» è la denominazione di un gruppo musicale di tre ragazzi campani che nacque nel 1974 con il nome originario «La Nuova Frontiera». Il nome «Santo California» fu un'idea di un signore di nome Ezio Palumbo, che lanciò i tre ragazzi nel giro grosso della musica pop italiana e internazionale della seconda metà degli anni 70. Il primo loro successo musicale fu proprio il 45 giri dal titolo «Tornerò» del 1975.
Questa canzone era all'epoca il motivo più gettonato nel juke-box del camping in cui i miei genitori avevano deciso di trascorrere le vacanze.
Il juke-box era posto non troppo distante da un biliardino dove passavamo gran parte delle prime ore del dopo cena. A voler essere più precisi, il biliardino era posto esattamente a metà strada tra il juke-box e i tavolini del bar del campeggio, dove le famiglie si riunivano per chiacchierare e ascoltare musica.
Noi ragazzini non stavamo seduti ai tavoli ovviamente. Ci organizzavamo in squadre da due per affrontarci in tornei di durata indefinita. Le squadre di ragazzi che attendevano il loro turno attorniavano il biliardino per osservare attentamente il modo di giocare dei prossimi avversari. Solitamente il componente della squadra che finiva a giocare in difesa veniva ritenuto quello più forte fisicamente, ma meno abile nel far compiere ai calciatori di plastica prodezze di cui si riteneva invece capace il componente che finiva a giocare all'attacco. Io finivo sempre a giocare in difesa.
Quando c'era il torneo, ossia, in pratica quasi ogni sera, speravo sempre che i miei genitori e i genitori di Carlo non venissero a sedersi ai tavolini del bar. Il motivo di questa ormai temporalmente remota speranza è presto detto. Ogniqualvolta gli adulti andavano a sedersi ai tavoli del bar, a un certo punto della serata, qualcuno di loro mi chiamava e io sapevo già quale sarebbe stato il motivo: mi venivano date cento lire da andare a inserire nel juke-boxe per far partire la canzone «Tornerò» dei Santo California!
La cosa, naturalmente, mi dava abbastanza fastidio perché perdevo quasi sempre la postazione guadagnata con fatica per osservare le altre coppie di futuri sfidanti al torneo di biliardino.
A quel tempo non mi importava di avere informazioni precise sul nome corretto dei gruppi musicali o dei cantanti pop dell'epoca. Per me, il gruppo «Santo California» era semplicemente un tale di nome "Santo California".
Quindi, vedendo l'arrivo degli adulti ai tavoli io immaginavo già Santo California nel juke-box che cantava «Tornerò» mentre io avrei dovuto recuperare con sempre maggior fatica la mia postazione di osservatore del torneo. A dire il vero non ricordo mai che mio padre o mia madre mi chiamassero per iniziare a far cantare Santo California, probabilmente perché conoscevano molto bene la mia insofferenza verso le azioni non esclusivamente ludiche. La mamma di Carlo, non avendo la stessa conoscenza dei miei genitori nei miei riguardi, spesso chiamava proprio me per compiere l'operazione di avvio vocale di Santo California. Sarebbe stato più naturale che avesse chiamato il proprio figlio invece di rivolgersi a me, fatto sta che ogni volta che le veniva il desiderio di ascoltare il suo cantante preferito, Carlo non era disponibile a compiere quel piccolo sacrificio perché impegnato nel gioco. Di conseguenza, la madre, con un sorriso, mi faceva segno da lontano di avvicinarmi al tavolo dove era seduta assieme agli altri adulti.
Alcune volte, non molto spesso devo dire, fortunatamente, la presa che aveva la voce di Santo California sulla mamma del mio amico era così forte che lei iniziava a dondolarsi sulla sedia così intensamente da finire sempre più vicino alla sedia di mio padre. E mentre si dondolava sulla sedia iniziando lentamente a farla spostare verso quella di mio padre con le labbra imitava il suono delle parole di Santo California : «.... un anno passa in fretta... oh oh oh.... tornerò..... oh oh oh ...»
In quel momento avevo sempre la stessa visione: mio padre era proprio Santo California, che però non poteva cantare direttamente lì in pubblico, davanti a tutti, perché doveva essere imbarazzante farlo, e quindi la mamma del mio amico mi chiamava affinché tutti noi potessimo ascoltare la sua vera voce mentre lei si avvicinava dondolando con la sedia verso di lui.

G.C.

Foto tratta dal sito ufficiale http://www.isantocalifornia.it/
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