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LA CHIESA DI SANTA MARIA DE ILLIRICO (XI sec.) - SAN MARCO ARGENTANO.

Chiesa di Santa Maria de llirico a San Marco Argentano

Sotto, chiese con due porte: da sinistra, San Michele (Santu Miali) di Siddi (XIII sec.), San Platano a Villaspeciosa (XII sec.), S.Maria de Illirico a San Marco Argentano (XI sec.)

Tre esempi di chiese con due porte di ingresso

La recente 'scoperta' del quartiere fuori le mura abitato da fanti mercenari di origine slava1, al seguito di Roberto il Guiscardo (chiamati sclavi), getta una nuova luce su questa piccola chiesa situata nel rione detto di Santa Maria. Il nome della chiesa scritto nella "relazione ad Limina" del vescovo di San Marco, Teodoro Fantoni, nel 1665, era Santa Maria de Illirico e dell'Illire nella relazione successiva del 16801.
Il nome testimonia la presenza di una tribù di sessanta slavi -macedoni come vedremo- fedelissimi compagni del Guiscardo nelle sue imprese banditesche, nella prima fase della sua presenza a San Marco2.
Non sappiamo se la chiesa fu edificata dagli stessi Illiri o se in anni successivi ne prese il nome, sappiamo, invece, che l'area sottostante, in cui si riversavano copiose le acque piovane provenienti a monte, si chiamava Vardara. Il Vardar è il maggiore e più importante fiume della Macedonia. Esso attraversa la città di Skopje e sfocia nel mar Egeo in Grecia3.
Il toponimo Vardara, pertanto, fa supporre che gli Illiri fossero slavi o sclavi originari della Macedonia.
La chiesa di Santa Maria de Illirico, in un'altra "relazione ad Limina" del vescovo, è definita della Porterola4.
Il nome, la sua posizione, la fattura estremamente semplice e soprattutto la presenza insolita di due porte la rendono di estremo interesse storico e stilistico.
Purtroppo non abbiamo, per quanto io ne sappia, documentazioni su questa costruzione, per cui dobbiamo attenerci unicamente ai pochi dati sopra citati e ad un esame degli elementi costruttivi notevolmente rimaneggiati nel tempo.
Significativa è l'ubicazione della chiesa 'fuori le mura'. Da documenti posteriori alla sua erezione sappiamo, infatti, che le mura e la porta della città iniziavano più a monte, nel quartiere detto Capo delle Rose. La porta, che 'tagliava fuori' questa tribù di slavi macedoni, si chiamava delli Tribulisi5, un termine derivato dal vocabolo latino tribulis, (-is), che indica chi appartiene ad una tribù o ad un dato gruppo etnico.
Che la chiesa fosse al di fuori delle mura è confermato anche dal toponimo la Porterola altrimenti detto lo calcinaro6, che doveva essere un un luogo isolato, o con una vasta area non abitata, per la produzione della calce.
Da una ricerca in rete sulla presenza di edifici religiosi con due porte di ingresso ho ricavato poche, ma interessanti notizie su analoghe costruzioni. Si tratta di casi piuttosto rari, documentati da chiese di piccole dimensioni, dotate di due navate e di due absidi, spesso asimmetriche. Le prime due foto soprastanti sono esemplificative di tale insolita tipologia, che può derivare da circostanze costruttive o rituali estremamente eccezionali7 8. Una tipologia può essere nata dall'unione di un edificio religioso ad altro preesistente, sia di genere religioso che civile. L'altra tipologia poteva essere nata dalla necessità di creare due ambienti separati, per scopi che ignoriamo, ma che potevano riguardare la separazione di donne da uomini, di presbiteri da laici, di battezzati da catecumeni.
Nel caso della nostra chiesa non abbiamo segni evidenti di doppie absidi o navate. Da una semplice osservazione della parete esterna, sul lato destro della chiesa, si nota che la parte finale non è a spigolo, ma presenta una rotondità (vedi foto in alto a destra). Potrebbe trattarsi dell'imposta di un'abside modificata in anni successivi o reliquato di una fortificazione. Poiché nella parte retrostante della chiesa fu accorpato un fabbricato, non possiamo sapere come fosse la conformazione esterna della parte absidale. All'interno essa si presenta unica, perfettamente centrale, tripartita per l'accostamento all'abside centrale di due semi absidiole e incastonata nella parete frontale. Quest'ultima è unita alle pareti laterali non con spigoli vivi, ma fortemente arrotondati, che fanno supporre una struttura architettonica diversa da quella attuale e finanche una diversa funzione dell'edificio o di parte di esso.
Non sappiamo neppure quale sia il materiale con cui la chiesa è costruita. Sul lato esterno destro, come si vede dalla foto in alto, dal lato della strada, la base è un manufatto di pietre di medie dimensioni, disposte con un certo ordine. Il tutto fa supporre che anche le parti intonacate possano essere in pietra.
La facciata è estremamente 'anonima', intonacata e imbiancata da far apparire la chiesa una 'pieve' moderna. In effetti, la struttura e la sua storia sono state alterate e 'rivestite' di altri nomi; soltanto la presenza di queste due aperture fa riflettere sul suo passato. Anche il nome 'de Illirico, che ne rivelava l'origine, fu cambiato in Illice o Ilice, poi in della Nova8 e, infine, nel Settecento in Santa Maria dei Longobardi, un'attribuzione data dall'abate Pacichelli9, sulla base di suggerimenti forniti in loco.
Una piccola nota di 'colore' accompagna la storia di questo quartiere. Domenico Martire10, sacerdote e storico, vissuto nel XVII secolo, nominato dal vescovo di San Marco nel 1685 vicario generale, afferma che nel quartiere delli Trivolisi nacque il pittore Pietro Negroni, detto lo Zingarello10. Si vuole che detto soprannome gli derivasse dal suo aspetto fisico11. Tenendo conto del significato spregiativo che il termine Trivulisi finì per assumere nei confronti degli abitanti di quella zona, non escluderei che l'appellativo potesse derivargli dalla 'cattiva fama' del quartiere in cui era nato.


San Marco Argentano, 28.8.2025

Paolo Chiaselotti

1 https://www.lastorialestorie.it/antistoria/santa_maria_degli_sclavi2.htm
2 https://www.thelatinlibrary.com/malaterra1.html (capitolo XVI e capitolo XVII)
3 https://it.wikipedia.org/wiki/Vardar
4 https://www.sanmarcoargentano.it/ottocento/seicento/platea_int.htm
5 https://www.sanmarcoargentano.it/ottocento/seicento/platea_int.htm
6 https://www.sanmarcoargentano.it/platea_sanmarco/platea_sanmarco.htm
7 https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Platano
8 https://www.sardegnacultura.it/articolo/siddi-chiesa-di-san-michele-arcangelo
9 https://www.sanmarcoargentano.it/ottocento/seicento/platea_int.htm
10 https://it.wikipedia.org/wiki/Domenico_Martire
11 https://www.treccani.it/enciclopedia/negroni-pietro-detto-lo-zingarello_(Dizionario-Biografico)/





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