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SLAVI MACEDONI? ATTENTO A COME PARLI ...


Particolare della battaglia di Isso - Alessandro Magno
Ritratto di Alessandro Magno re dei Macedoni (particolare del mosaico la Battaglia di Isso - Museo di Napoli)

MA TU GUARDA IN CHE GUAIO MI SONO CACCIATO ...
La colpa non è del tutto mia. Come sempre e meriti a parte, è soprattutto di quel dannato Malaterra, che ha reso le mie notti giorno, e poi di alcuni amici. Uno di loro mi manda (bontà sua, ad un antistorico!) pubblicazioni con riproduzioni di manoscritti d'epoca per tenermi sveglio, un altro si prende la briga di allargare le mie 'trovate' in confini storici più seri e più ampi. Come se non bastasse, giorni addietro parlando con un formatissimo e informatissimo laureato che dirige una palestra del corpo e della mente, esperto di arti marziali e di storia classica, 'usque ad mortem', mi ha chiesto se gli sclavi fossero slavi o macedoni?! insinuandomi l'ennesimo tarlo notturno.
La colpa maggiore, però, è mia.
Sono io che nell'ignoranza più completa, tiro fuori argomenti che hanno una rilevanza che va ben oltre le mie capacità. Come cazzo mi è venuto in mente di affermare impunemente che gli sclavi di cui parla Malaterra a San Marco fossero macedoni?! e addirittura di tirar fuori la storia della tribù dei Dragoviti a cui appartenevano!!
E poi, affermare tranquillamente che fossero slavi. E se invece la loro origine non fosse slava, ma macedone? Ovvero discendessero addirittura da Alessandro Magno?
Mi chiedo: ma che ne so io della Macedonia, al punto da ricavarne scarpe, toponimi del tipo reka malata, raha malatsa, Raga Malosa o di altre lingue slave bоће, Bucito e altre stupidate del genere, rischiando, di urtare la suscettibilità di un popolo che la storia recente ha sistemato entro confini di opportunità politica. E quel che è peggio di vedere presenze slave dappertutto.
L'amico Tassone (quello dei manoscritti d'epoca) non lo immagina, ma l'ultimo manoscritto che mi ha inviato, riguardante la reintegra dei possedimenti dei Sanseverino, incluso il ducato di San Marco, riporta, nero su bianco, il nostro vallone sotto San Lauro con la dicitura "vallonus di jlire", vallone dell'illire. Debbo ringraziarlo? certo, e di cuore, ma non può lasciare a me la responsabilità di stabilire a quale illirico i nostri antenati si riferissero. Mandarmi da solo nella miniera che abbiamo trovato, all'età di ottantacinque anni, mi sembra un po' troppo. C'è il rischio di qualche crollo. E aggiungo che forse sarebbe opportuno che gli amici mi fermino in questa caccia ... allo slavo, o allo sclavo o allo schiavo nelle viscere della nostra storia.
Mi chiedo ancora, con rammarico, se è possibile che non ci siano togati (forse farebbero bene ad indossare una più comoda schiavinia) che abbiano a cuore il proprio paese, disposti ad impegnarsi in prima persona su una storia che li riguarda direttamente?
Stamane, per caso, ho trovato su un sito macedone (http://macedonia.kroraina.com1) la pubblicazione nel 1983 di un testo del prof. Mario Capaldo2, che, in una puntuale e documentatissima disamina sulla presenza slava nel meridione, cita il caso di San Marco Argentano, concludendo con queste parole "non si tratta di un gruppo disperso o di un'apparizione fugace, ma di elementi che sono da tempo nella zona".
Ah, se avessi saputo, allora, che a San Marco Argentano c'erano Santa Maria de Illirico e la Vardara ...



Paolo Chiaselotti

S. Marco Argentano, 16.9.2025


Note
Ritengo che la difficoltà maggiore nella ricerca di presenze slave sia dovuta allo stretto legame che esse avevano col mondo bizantino. Il processo di latinizzazione seguito al concordato di Melfi del 1059 ha finito per cancellare entrambe le culture.
Sarebbe interessante stabilire in che misura gli slavi presenti a San Marco fossero portatori di una propria cultura originaria.
Il caso di San Marco rappresenta, ad ogni modo, un'eccezione nello studio di tale argomento, grazie ai documenti, ad alcuni toponimi e, soprattutto, alla testimonianza storica di Goffredo Malaterra. Non vorrei apparire esagerato, ma ho l'impressione che la presenza slava, di cui siamo testimoni, abbia lasciato un 'tracciato' geografico e temporale molto più esteso di quanto si possa immaginare.
1 Inserire la sottostante stringa per avere un elenco delle varie pubblicazioni sull'argomento:
   "http://macedonia.kroraina.com mario capaldo"
2 Membro dell'Accademia dei Lincei, già prof. ord. di Filologia Slava alla Sapienza Università di Roma

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