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REPERTI ARCHEOLOGICI A CAPPASANTA


Immagine tratta dal sito della Soprintendenza
Un fermo immagine degli scavi di Cappasanta tratto dal video messo in rete sulla pagina "https://sabapcs.cultura.gov.it/?p=851" del sito della Soprintendenza ABAP


Recentemente, in contrada Cappasanta-Pezze La Regina, sono stati ritrovati dei reperti archeologici, a seguito di uno scavo preventivo da parte della Soprintendenza ABAP di Cosenza su un'area interessata ad un impianto di produzione di energia elettrica.
Dal sito della Soprintendenza leggiamo che è stata individuata
"una sepoltura, praticata nel terreno e priva di copertura," in cui "era stata deposta una donna di età adulta e un bambino, ad accompagnare i defunti nel loro ultimo viaggio un corredo con diverse forme ceramiche decorate a figure rosse e alcuni monili in bronzo, elementi che consentono di datare la deposizione alla fine del IV secolo a.C."
Oltre alle notizie la Soprintendenza ha pubblicato un video in cui vengono mostrate alcune delle operazioni illustrate dal curatore degli scavi dott. Damiano Pisarra, responsabile del settore trasparenza del Ministero della Cultura.
Va detto, innanzitutto, che la divulgazione di immagini e notizie relative al ritrovamento è importante in quanto consente a tutti, competenti e non, di vedere e apprendere da fonti ufficiali la situazione archeologica e la sua consistenza al momento della scoperta. Direi che questo approccio di trasparenza divulgativa ha in sè un fine didattico, in quanto evita che si rincorrano voci su fantomatici ritrovamenti che disinformano e alterano la realtà dei fatti.
Ad esempio, è stato detto che in loco era stato ritrovato lo scheletro di una donna con due anfore sotto le braccia, oppure che i vasi erano pieni di monete, e ancora che le tombe ritrovate sarebbero state addirittura tre (secondo alcuni sei!). Per non dire di chi afferma che se si scavasse nell'intera area si troverebbe un'intera necropoli. Dove abitasse in vita la popolazione ivi sepolta resterebbe, tuttavia, un mistero.
Proprio perché apprezzo l'approccio informativo e formativo attuato dall'autorità preposta, mi permetto di sollevare alcune perplessità sul ritrovamento, che esprimo sinteticamente.
  1. Perché la tomba era priva di copertura?
  2. A cosa è dovuto l'aspetto 'devastato' dell'insieme?
  3. Tranne i femori, che appaiono in bella evidenza, non sono stati ritrovate altre parti dello scheletro?
  4. Perché quei pochi reperti scheletrici visibili sono in posizione così innaturale?
  5. A giudizio di chi si intende di scavi archeologici sono rilevabili tracce di manomissioni o di interventi anteriori?
Sono domande alle quali, credo, qualsiasi cittadino vorrebbe avere una risposta, al di là delle maggiori spiegazioni che potranno venire dopo le necessarie analisi dei reperti.
Ad ogni modo rivolgo il mio apprezzamento per la comunicazione tempestiva che il Ministero della Cultura ha voluto dare tramite il proprio rappresentante dott. Pisarra, al quale rivolgo un vivo ringraziamento per la perfetta visibilità dello scavo e per le spiegazioni sintetiche, ma sufficienti per una prima comprensione del ritrovamento archeologico.

(Vedi ulteriori indagini sul ritrovamento: Reperti archeologici a Cappasanta - parte II)

Paolo Chiaselotti

S. Marco Argentano, 15.10.2025


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